NBA

Basket, Nba: vincono i Clippers, Miami demolisce Philadelphia, ok anche Boston e Dallas

Gli Spurs buttano via un +15, i losangelini li puniscono con un 108-105 in volata. Gli Heat realizzano 81 punti nel secondo tempo: Sixers k.o. 137-106

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Nell'ultima delle dieci gare di Nba i Los Angeles Clippers piegano per 108-105 San Antonio: gli Spurs buttano via un +15 e vengono puniti nel finale da Leonard (22 punti) e compagni. Non gioca, invece, Belinelli. Chi gioca, e bene, è Jimmy Butler, autore di 38 punti in tre quarti contro Philadelphia: Miami realizza 81 punti nella ripresa contro i Sixers e sigla un nuovo record di franchigia. Vittorie in trasferta per Dallas e Boston.

LOS ANGELES CLIPPERS-SAN ANTONIO SPURS 108-105
Dopo aver dovuto rincorrere dal -15, i Clippers (35-15) beffano San Antonio nel finale e trovano una vittoria di carattere, che permette loro di portarsi a una vittoria di vantaggio su Denver (terza forza dell'Ovest) e di avvicinare la leadership dei Lakers, che nelle ultime tre partite hanno perso due volte. È una schiacciata di Kawhi Leonard (22 punti) a firmare l'allungo decisivo (104-102) con 1'35” da giocare, dopo che Patrick Beverley aveva acciuffato il pari con una tripla pesantissima. Un canestro di Paul George dà il +4 ai padroni di casa, San Antonio (22-27) accorcia con una tripla di Patty Mills ma Lou Williams è freddo dalla lunetta e con un 2/2 riporta i Clippers sul +3: inutile il disperato tentativo di Mills di allungare la gara all'overtime. A coach Popovich, che non utilizza Marco Belinelli, non basta avere i due topscorer di serata: arrivano infatti 27 punti da LaMarcus Aldridge (13 nell'ultimo quarto) e 26 da DeMar DeRozan (a secco quando conta, nell'ultimo quarto).

MIAMI HEAT-PHILADELPHIA 76ERS 137-106
Un secondo tempo clamoroso, con 81 punti (record di franchigia) che solo la matematica non permette di dividere perfettamente tra terzo e ultimo quarto, e Miami demolisce Philadelphia: 56.5% dal campo, 50% dall'arco, tre palle perse e sofferenza solo a rimbalzo (35-44 per i Sixers). Un Jimmy Butler stellare fattura 38 punti prendendosi addirittura di riposo gli ultimi 12 minuti, con la gara già abbondantemente chiusa. Philadelphia (31-20) nonostante i 29 punti di Joel Embiid non torna mai in partita dal 97-77 con cui si conclude il terzo quarto: non che la cosa sorprenda, in primis per il gap, poi perché la squadra di Brett Brown ha perso 18 gare su 27 in trasferta e solo il rendimento fantastico alla Wells Fargo Arena le permette di mantenere un ritmo da posizioni nobili nei playoff a Est. Quelle che è quasi sicura di avere Miami (34-15), sempre terza nella Eastern Conference insieme a Boston.

ATLANTA HAWKS-BOSTON CELTICS 115-123
I Celtics (34-15) ottengono la quarta vittoria consecutiva imponendosi nel finale ad Atlanta: mancano infatti solo 37.6 secondi alla sirena conclusiva quando Jaylen Brown ruba palla ai padroni di casa e Grant Williams trova il canestro del 119-113, un +6 irrecuperabile per Trae Young e compagni. Il play di Atlanta è il topscorer della serata con 34 punti e un 10/20 dal campo. Solido Kevin Huerter con 23, praticamente perfetto al tiro John Collins: 22 punti con 10/12 dal campo e 2/2 da tre. Per Boston (34-15) non c'è Kemba Walker ma arrivano 28 punti da Jayson Tatum, 24 da Gordon Hayward e 21 da Brown. Atlanta (13-38) si conferma la seconda squadra peggiore della lega insieme a Cleveland.

INDIANA PACERS-DALLAS MAVERICKS 103-112
Con Luka Doncic ancora out per infortunio, tutto il peso offensivo dei Mavericks gravita sulle spalle di Kristaps Porzingis, e il lettone non delude le aspettative realizzando 38 punti al Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis. L'ex New York aggiunge 12 rimbalzi, è perfetto ai liberi (12/12) e centra il bersaglio dalla lunga distanza: 6/13 da tre, in piena linea con il 40% di squadra di Dallas, mentre i Pacers si fermano a un misero 20.6%. Se in attacco le cose vanno bene, in difesa c'è ancora da migliorare: come ammesso nelle interviste post-partita, Domantas Sabonis (26 punti, 12 rimbalzi, nove assist 9/12 dal campo) lo fa soffrire molto, forse troppo, nel derby baltico. Ma Dallas riesce comunque a portare a casa una vittoria preziosa, grazie alla quale pareggia il record vittorie-sconfitte (31-19) dei Pacers: entrambe faranno quasi sicuramente i playoff.

MEMPHIS GRIZZLIES-DETROIT PISTONS 96-82
Partita non molto emozionante al FedExForum di Memphis, dove i padroni di casa mantengono il perfetto equilibrio tra vittorie e sconfitte (25-25), ritmo che permette loro di stare aggrappati all'ultimo slot disponibile per i playoff. Il duello nel pitturato tra Jonas Valanciunas e Andre Drummond finisce 26-25 per il lituano, con il centro di Detroit che ottiene però più rimbalzi (18-17). Chiuso il primo tempo sul 53-43, Detroit comincia a litigare con il canestro offrendo un terzo quarto orribile da dieci punti e un'ultima frazione mediocre (19), appena migliorata da una tripla nei secondi finali di Christian Wood, che permette ai Pistons (18-34) di non aggiornare a 79 il minimo in stagione.

BROOKLYN NETS-PHOENIX SUNS 119-97
Con Kyrie Irving fuori, Caris LeVert trova il miglior momento possibile per pareggiare il massimo in carriera: 29 punti con 10/20 al tiro al ritorno da titolare dopo quasi tre mesi. Da rimarcare non c'è solo la prestazione offensiva, ma anche quella difensiva contro un avversario non facile come Devin Booker, arginato a 11 punti con un bruttissimo 3/15 dal campo: “Hanno fatto un gran lavoro su di me, marcandomi duramente tutta la partita”, ammette il numero 1 di Phoenix dopo la partita. Per i Suns non bastano i 25 punti di Deandre Ayton, che suggella la sua performance con 17 rimbalzi: abbastanza per contenere Brooklyn nel primo tempo, poi i Nets mettono il turbo nel terzo quarto (vinto 35-21) e volano anche a +26 nei secondi finali, confermando il settimo posto a Est pur non avendo un record scintillante (22-27). Phoenix (20-30) è 11esima a Ovest: playoff sempre più lontani.

CHARLOTTE HORNETS-ORLANDO MAGIC 110-112
Evidentemente Charlotte porta fortuna a Orlando, visto che i Magic dopo aver battuto di 23 gli Hornets hanno incassato cinque sconfitte consecutive, prima di risorgere questa notte proprio allo Spectrum Center. Ottimo il secondo tempo di Orlando (22-28): la gara, dopo i primi due quarti equilibrati (si va all'intervallo sul 56-54 per i Magic) cambia volto nella ripresa, con gli ospiti che scappano e non vengono più ripresi. Nikola Vucevic realizza 22 punti, ottimo anche il contributo di Evan Fournier (17), mentre Aaron Gordon (16+12 rimbalzi) e Markelle Fultz (12+14 assist) vanno in doppia doppia. Charlotte (16-34) è all'11esima sconfitta nelle ultime 12 ed è guidata nel tabellino da Terry Rozier (18): brutto il 9/31 di squadra da tre, soprattutto in rapporto al 16/34 di Orlando; sono 21 punti che fanno la differenza.

WASHINGTON WIZARDS-GOLDEN STATE WARRIORS 117-125
Seconda vittoria consecutiva per i derelitti Golden State Warriors di questa stagione, ciononostante i vicecampioni in carica mantengono il record peggiore della lega (12-39). Dopo aver dominato a Cleveland, i Guerrieri della Baia si ripetono anche alla Capital One Arena di Washington, dove tuttavia rischiano di buttare un +19 nel terzo quarto per il recupero finale dei Wizards. I 30 punti di Alec Burks guidano il tabellino per Steve Kerr, che può dirsi contento anche dei sei uomini in doppia cifra e del 50% di squadra da tre, meno della sofferenza finale. Washington (17-32) infatti prova la rimonta e si avvicina fino al -5 con una tripla di uno scatenato Bradley Beal, autore di 43 punti con il 15/30 dal campo: per la guardia tiratrice è la settima gara di fila con almeno 30 punti.

SACRAMENTO KINGS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 113-109
I Kings (19-31) dominano praticamente per tutta la partita contro Minnesota (+15 all'intervallo, +21 nel terzo quarto), si complicano la vita nell'ultimo quarto ma riescono comunque a strappare la vittoria. Si tratta del primo incontro finito ai tempi regolamentari tra queste due squadre in stagione. Per i T'Wolves (15-34) è invece il 12esimo k.o. consecutivo malgrado i sei uomini in doppia cifra e i 22 punti+10 rimbalzi di Karl-Anthony Towns. Per i californiani fa molto meglio De'Aaron Fox, con 31 punti, mentre Bogdan Bogdanovic è glaciale con cinque liberi realizzati nei 69 secondi finali. 

CLEVELAND CAVALIERS-NEW YORK KNICKS 134-139 OT
Tiratissima dal primo all'ultimo minuto la sfida di bassa classifica del Rocket Mortgage Fieldhouse, dove Cleveland si fa preferire nel tiro da tre (51.4% contro il 38.5% dei Knicks) ma soccombe a canestro (34-46), mentre sia i padroni di casa che New York hanno percentuali notevolissime dal campo (leggermente meglio gli ospiti che si attestano sul 56.5% contro il 55.9% degli avversari). Kevin Love, che Cleveland sta provando disperatamente a cedere già entro la scadenza di giovedì, è il migliore in campo con 33 punti, suo massimo in stagione, 13 rimbalzi e un ottimo 12/20 dal campo. Il match-winner è però Marcus Morris Sr, malgrado l'influenza. Suo il canestro del sorpasso definitivo, suoi gli ultimi sei punti del match che permettono a New York di andare dal -1 al +5 nel minuto conclusivo del supplementare. Suoi anche dieci punti che danno ai Knicks la possibilità di giocarsi l'overtime, dopo che Cleveland era andata sul +10 nei cinque minuti finali dell'ultimo quarto. Per Ney York una vittoria prettamente inutile, arrivata con i 26 punti di Morris Sr. e la tripla doppia di Elfrid Payton (17 punti, 15 assist e 11 rimbalzi).

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