Nessun segno di violenza sul corpo dell'ex campionessa di tiro a segno Marianna Pepe: morta per overdose

La Procura di Trieste ha ipotizzato un problema cardiorespiratorio dovuto alle "diverse sostanze assunte"

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Sul corpo di Marianna Pepe, l'ex campionessa di tiro a segno e caporalmaggiore dell'Esercito trovata senza vita a Trieste l'8 novembre, non è stato riscontrato alcun segno di violenza. Lo conferma è arrivata dalla Procura della Repubblica del capoluogo giuliano, che sta indagando per cercare di capire cosa sia effettivamente successo: a questo punto sarà l'autopsia a chiarire se effettivamente le cause del decesso sono da imputare all'assunzione di un mix fatale di diverse sostanze, confermando così l'ipotesi iniziale del medico legale che aveva supposto "una morte improvvisa conseguente a insufficienza cardiorespiratoria da edema polmonare secondario a verosimile polintossicazione da diverse sostanze".

L'autopsia dovrà dunque stabilire se "effettivamente le cause del decesso sono riferibili all'assunzione di sostanze esogene o ad altre cause". In questo senso "sono in corso indagini - precisa la nota della Procura di Trieste - per chiarire la responsabilità di chi ha fornito alla donna tali sostanze. Si stanno doverosamente compiendo tutte le indagini per ricostruire i fatti e verificare le responsabilità di ogni soggetto coinvolto".

Secondo gli accertamenti investigativi già attuati, l'ex campionessa si sarebbe separata dal compagno, il 42enne Demis Corda, con il quale aveva un figlio, a causa di una relazione problematica, seguita anche dai Servizi Sociali. Corda, condannato qualche mese fa a un anno e due mesi di reclusione per aver aggredito un controllore su un bus nel 2016, era stato rinviato a giudizio per ipotesi di maltrattamenti ripetuti anche verso la compagna, a partire dal 2014.

Il Gup di Trieste aveva ritenuto sussistenti solo alcuni episodi di lesione ma la donna aveva preferito ritirare le denunce perché "le violenze erano cessate" e l'uomo "aveva mantenuto una condotta collaborativa anche nella gestione del figlio". Agli atti risulta tuttavia pendente un procedimento successivo, per più recenti episodi di maltrattamento. In una telefonata ricevuta dalle forze dell'ordine per accertamenti sulla situazione, lo scorso 30 ottobre, la donna aveva riferito che dopo la fine della relazione il suo ex compagno la rispettava.

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