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Longines Global Champions Tour 2021: Baryard-Johnsson regina del Circo Massimo a Roma

La prima delle due tappe romane ha incoronato la svedese nell'individuale. Shanghai Swans trionfatori della Global Champions League

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Il Longines Global Champions Tour, la Formula 1 dell’equitazione, andrà di nuovo in scena nella spettacolare cornice del Circo Massimo di Roma dal 16 al 18 settembre. La prima delle due tappe romane del circuito internazionale di salto ostacoli - ingresso gratuito, green pass alla mano, e in un attimo sold out - nel Gran Premio individuale ha incoronato l’amazzone svedese Malin Baryard-Johnsson, già oro olimpico a squadre ai Giochi di Tokyo; gli Shangai Swans sono invece saliti sul podio più alto della Global Champions League, la competizione a squadre.

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All’ombra delle domus imperiali del colle Palatino, lo spettacolo sarà ancora assicurato dai migliori binomi del mondo: i cavalieri e le amazzoni presenti sono oltre 100 – dal campione olimpico Ben Maher a Edwina Tops-Alexander, numero uno del ranking del Longines Global Global Champions Tour, passando per gli azzurri Alberto Zorzi, Emanuele Gaudiano e Luca Marziani; 200 sono invece i cavalli impegnati nel circuito che torna ad accendere il Circo Massimo oltre 2000 anni dopo i “Ludi Romani”.

I cavalli sono i veri atleti del nostro sport – ci racconta Marco Danese, Event Director – per genealogia sono destinati a questo livello di eccellenza; e sono anche conosciuti e famosi: hanno i loro profili social e migliaia di followers. La principale priorità nella costruzione dell’evento è il loro benessere, il cui valore medio per esemplare oscilla fra i 10 e i 15 milioni di euro”. “Per me che costruisco i percorsi di gara è come vivere un’Olimpiade ogni domenica”, prosegue Uliano Vezzani, chef de piste: “La prima regola è la sicurezza per cavalli e cavalieri, la seconda è il confronto con gli attori, un dialogo continuo e costruttivo per entrambi. E se potessi parlare anche con i cavalli, lo farei!”

Del resto, lo sport che non conosce la distinzione di genere vive, al contrario, proprio della perfezione del binomio. Quel rapporto unico che si instaura fra rider e cavallo: un “motore” vivo, che interpreta la competizione, che affronta gli ostacoli con tutte le sue sensazioni. “Monto a cavallo da quando ero piccolissima – ci rivela Eve Jobs, figlia di Steve – e questo sport continua ad insegnarmi umiltà e indipendenza”. “Passo con loro tutte le mie giornate – conferma Alberto Zorzi, il cavaliere più rappresentativo del nostro movimento – sono animali che ti danno tutto”.

Al Longines Global Champions Tour è di casa anche l’ereditiera Athina Onassis, nipote di Aristotele, allenata da Jan Tops, l’ex campione olimpico olandese ideatore del circuito. Un palcoscenico strategico anche per il ct della squadra italiana Duccio Bartalucci, che dopo la deludente olimpiade dell’equitazione azzurra rilancia: “Due tappe di Global a Roma mi consentono di fare un prezioso turn over. La perdita di alcuni esemplari ci ha penalizzato ma lo dico chiaramente: a Parigi vogliamo esserci, e non da comprimari”.

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