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CICLISMO

Wiggins e la dipendenza dalla cocaina: "A Londra 2012 sniffavo dalla medaglia d'oro"

Il campione inglese ha raccontato alcuni dei momenti più bui della sua carriera: "La medaglia d'oro, il Tour de France. Tutto questo era morto per me"

13 Ott 2025 - 11:25

Vincere non è sempre una soddisfazione, soprattutto se sei chiamato ad affrontare altri fantasmi. A confermarlo è Bradley Wiggins che, a distanza di nove anni dal suo ritiro dal mondo del ciclismo, ha raccontato alcune delle pagine più buie della sua carriera. Il fuoriclasse inglese ha dovuto far i conti sia con la depressione che con le dipenze da alcool e cocaina che lo hanno spinto negli anni a odiare alcune delle sue più belle vittorie, come quella nella cronometro delle Olimpiadi Estive di Londra 2012.

"A Londra 2012 sniffavo cocaina dalla mia medaglia d’oro, odiavo il mio risultato. Era come urinare sulla tomba di qualcuno, e in quel momento stavo urinando sulla mia. La medaglia d’oro, il Tour de France. Tutto questo era morto per me - ha raccontato Wiggins in un'intervista al Times in vista dell'uscita dell'autobiografia “The Chain” -. Mi sentivo vuoto, disconnesso. Ogni cosa che avevo ottenuto sembrava priva di senso".

Dopo essere arrivato sull'orlo della bancarotta, il fuoriclasse inglese ha risalito la china e ora ha sconfitto quelle difficoltà, ritrovando una vita regolare, quasi come se fosse ancora un atleta. Wiggins non vuole però mettere la mano sul fuoco sull'eventualità di poterci ricascare: "Se bevessi tre pinte ogni tanto e qualcuno mi mettesse una riga davanti, probabilmente... Boh, non lo so. Ma non bevo più. Vado in palestra tutti i giorni. Ho una routine quotidiana che inizia alle 6.15. Vivo come se fossi un atleta professionista, programmo i miei pasti - ha sottolineato il vincitore del Tour de France 2012 -. Adesso guadagno più di quanto abbia guadagnato negli ultimi sei anni. Ho una casa di mia proprietà. Non sono più un senzatetto. Un anno fa ero senza casa. Nel weekend vado ancora in bici, con la stessa sensazione di libertà che provavo da bambino". 

Wiggins ha inoltre parlato delle accuse di doping riguardanti il periodo nel Team Sky e quelle numerose esenzioni terapeutiche ottenute per migliorare le proprie prestazioni. Una situazione che non è ancora andata giù all'ex atleta britannico che è pronto a fare chiarezza: "C’era qualcosa di più grosso in ballo. Il Team Sky mi ha buttato sotto un autobus. Volevano proteggere qualcun altro, ma prima o poi verrà fuori tutto. C’è qualcosa che mi grava addosso da anni. Io però voglio che questa storia finisca, non cerco vendetta - ha concluso Wiggins -. Io non ho mai imbrogliato e non mi pento di aver parlato apertamente della mia storia medica. Mi fa male però che questa sia stata usata per distruggermi“.