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CICLISMO

Giro d'Italia, si lavora per la Grande Partenza in Australia nel 2027. Il direttore: "Non escludiamo nulla"

La Corsa Rosa potrebbe raggiungere per la prima volta il continente oceanico battendo così la concorrenza degli Emirati Arabi Uniti 

16 Mag 2025 - 13:01
 © ansa

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Il Giro d'Italia in Australia nel 2027? Sembrerebbe un "pesce d'aprile" fuori stagione, eppure potrebbe esserci qualcosa di vero. In un ciclismo sempre più globalizzato dove i Grandi Giri tendono a puntare sulle partenze fuori dai confini nazionali, l'esperienza in Oceania si tratterebbe soltanto di un nuovo capitolo tutto da scoprire.

A lanciare l'indiscrezione è stato Michael Tomalaris che ha sottolineato come in casa RCS Sport si starebbe lavorando per portare la Corsa Rosa fuori dall'Europa: "So da una fonte attendibile che RCS, l'organizzatore del Giro, sta valutando la possibilità di portare il Giro in Australia. So che a molti sembra impossibile, ma ci stanno seriamente pensando - ha spiegato Tomalaris -. Penso che il posto più logico sia Perth, nell'Australia Occidentale, perché è il più vicino all'Europa, ma anche Melbourne e Sydney sarebbero interessate. Quelle regioni sono sempre alla ricerca di grandi eventi".

La notizia ha però ricevuto conferme dal direttore del Giro d'Italia Mauro Vegni che, interpellato dalla tv belga Sporza, non ha smentito la proposta: "Non escludiamo nulla. È difficile dal punto di vista pratico e logistico, ma non diciamo di no a nessuno in anticipo - ha sottolineato il numero 1 della Corsa Rosa -. Tutto è possibile, ma bisogna studiare bene gli interessi, capire qual è la posizione dell'UCI. Inoltre, non sappiamo ancora come verrà riformato il calendario del ciclismo a breve e quali saranno le regole. Abbiamo tantissime richieste e le valutiamo tutte. Siamo pronti a parlare con tutti. C’è sicuramente interesse, ma come ho detto: ci sono molti problemi per i quali serve una soluzione".

Il problema maggiore riguarderebbe i trasferimenti considerato che potrebbero servire più di un giorno di riposo per fare il rientro nel Bel Paese. Inoltre l'Australia deve porre attenzione alla concorrenza con gli Emirati Arabi Uniti con cui RCS Sport già collabora da tempo, ma l'idea è tutt'altro che campata in aria: "Dopo la terza tappa, i corridori dovranno fare un volo di sedici ore verso l'Italia. Questo significherebbe che probabilmente avranno due giorni di riposo dopo il trittico australiano - ha concluso Tomalaris -. Guardare il Giro e il Tour è per noi una forma di evasione. Qui a maggio, giugno e luglio fa un po' più fresco e fa buio prima. Portare la partenza del Giro in Australia sarebbe un sogno che si avvera”. 

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