CICLISMO

Ciclismo, i professionisti scrivono al Governo: "Riprendere allenamenti dopo Pasqua"

L'ACCPI chiede di inserire gli atleti di vertice tra le categorie che potranno tornare al lavoro dopo il 13 aprile: "Si prenda in considerazione la peculiarità del nostro sport"

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I ciclisti professionisti italiani chiedono al Governo di poter tornare ad allenarsi dopo Pasqua. Al termine del consiglio direttivo dell'ACCPI, in cui si è discusso tra le altre cose di stipendi e calendari, è stata infatti inviata una lettera ai ministri dello Sport, della Salute e del Lavoro, per chiedere che la categoria sia inserita tra quelle che potranno tornare al lavoro dopo il 13 aprile, se ci sarà una graduale riapertura delle attività.

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Nei giorni scorsi l'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani aveva tenuto una serie di meeting con i vertici del sindacato mondiale (CPA), della federazione nazionale (FCI) e della federazione internazionale (UCI), per discutere degli scenari futuri e capire come gestire al meglio i problemi legati alla pandemia di Covid-19. Il numero dell'ACCPI, Cristian Salvato, insieme ai suoi vice Alessandra Cappellotto e Matteo Trentin hanno quindi aggiornato gli associati e deciso di rivolgersi direttamente all'Esecutivo: "Riteniamo indispensabile fare una richiesta formale al governo perché prenda in considerazione la peculiarità del nostro sport e dia la possibilità ai nostri atleti, di riprendere il loro lavoro inserendoli nel prossimo DPCM - ha detto Salvato - Ovviamente non dimentichiamo il dramma di vite umane che ogni giorno questo virus ci sta portando via, lasciando nella sofferenza tantissime famiglie. Sarebbe inappropriato, in questo momento, pensare alle gare, alla gioia e al momento di festa che una manifestazione sportiva rappresenta. A questo penseremo più avanti, ma già ora dobbiamo tutelare i nostri ragazzi e ragazze, che con il loro lavoro devono mantenere la propria famiglia. Per questo, d'accordo con la Federazione Ciclistica Italiana, abbiamo atteso il momento propizio per far sentire la nostra voce".

La Cappellotto, campionessa del mondo nel 1997, ha evidenziato come per i ciclisti professionisti questa situazione si stia rivelando particolarmente dura da affrontare: "Nei momenti difficili bisogna fare squadra e il ciclismo italiano lo sta facendo molto bene. Abbiamo discusso del decreto Cura Italia e delle iniziative promosse da Sport e Salute e stiamo valutando la possibilità di accedere agli aiuti previsti per chi ne avesse bisogno. Dalle telefonate quotidiane che abbiamo con gli atleti, abbiamo percepito in alcuni la tensione e l'insofferenza che questo periodo di stop provoca ed abbiamo pensato di interpellare un pool di psicologi sportivi per sostenerli anche da questo punto di vista".

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