sport e sangue

Da Pistorius a OJ Simpson: quando il campione diventa femminicida

Il caso Rohan Dennis è solo l'ultimo tra le brutte storie di violenza sulle donne che hanno coinvolto i campioni dello sport

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L'ultima foto li ritraeva sorridenti, con l'albero di Natale sullo sfondo e l'aria di serene feste in famiglia. Alla vigilia di capodanno il dramma: Rohan Dennis, ex campione di ciclismo, è finito in carcere (rilasciato su cauzione) con l'accusa di omicidio stradale. A perdere la vita, falciata dal pick-up del corridore australiano, sua moglie, la 32enne Melissa Hoskins, anche lei un passato glorioso in bici: nessuna tragica fatalità però, Dennis l'avrebbe investita volontariamente proprio nei pressi della loro abitazione. Quella del corridore, che vanta anche un argento olimpico su pista, è solo l'ultima brutta storia di violenza verso le donne che vede protagonisti in negativo i campioni dello sport: da Carlos Monzon a Oscar Pistorius, i femminicidi commessi da atleti non sono affatto rari.

CARLOS MONZON E LA MOGLIE STRANGOLATA

 L'ex pugile argentino, avversario di Nino Benvenuti al quale strappò il titolo mondiale dei pesi medi nel 1970, nel 1988 viene condannato a 11 anni di carcere (dopo 7 esce per buona condotta in libertà vigilata) per aver ucciso strangolandola e gettandola agonizzante dal terrazzo la sua terza moglie, la modella Alicia Muniz.

OSCAR PISTORIUS E LO SPARO ALLA FIDANZATA

 Tra gli atleti 'maledetti' anche l'ex velocista sudafricano, condannato a 13 anni e sei mesi per l'omicidio, il 14 febbraio 2013, della fidanzata Reeva Steenkamp. Pistorius aveva sostenuto di averla scambiata per un ladro e aveva sparato più volte attraverso la porta del bagno uccidendola. Nel 2016 la condanna; lo scorso novembre Pistorius è uscito dal carcere con la condizionale. Ricordato come 'L'uomo più veloce senza gambe', il sudrafricano è stato l'unico atleta amputato capace di vincere una medaglia in una competizione mondiale per normodotati (argento con la staffetta 4x400 metri a Taegu 2011).

O. J. SIMPSON E IL PROCESSO CONTROVERSO

 Negli annali della cronaca nera è passato anche Orenthal James (O.J.) Simpson, accusato di aver ucciso l'ex moglie, Nicole Brown, e un amico, Ronald Goldman. Considerato uno dei più grandi giocatori della storia del football americano, vincitore di sei Super bowl con i Buffalo Bills, nel giugno 1994 iniziò la sua vicenda giudiziaria, dopo che furono ritrovati i due cadaveri della ex moglie e di un suo amico a Brentwood. In un processo molto controverso, tra i più discussi della storia giudiziaria americana, dopo esser stato assolto negli anni '90 dall'accusa di essere lui l'assassino ma nel processo civile ritenuto colpevole e costretto a risarcire i familiari delle vittike, O.J. Simpson è finito in carcere per un altro reato, condannato a 33 anni per rapina a mano armata e sequestro di persona (attualmente è libero).

PHILLIP ADAMS E LA STRAGE DEL 2021

 Tra i nomi dei campioni assassini compare anche quello di Phillip Adams, anche lui ex giocatore della Nfl che nel 2021 ha compiuto una strage (uccidendo un medico che aveva in cura il giocatore, sua moglie e i loro due nipoti, e un altro uomo) e poi si è suicidato.

L'OMICIDIO-SUICIDIO DI JOVAN BELCHER

 E sempre nel football americano la storia di Jovan Belcher che nel 2012 uccide la fidanzata, Kasandra Perkins, a colpi di pistola. Poi si toglie la vita nel parcheggio del campo di allenamento della squadra, i Kansas City Chiefs.

BRUNO FERNANDES DE SOUZA MANDANTE DELL'OMIDICIO DELLA FIDANZATA

 È stato invece condannato a 22 anni l'ex calciatore del Flamengo Bruno Fernandes de Souza, accusato di essere il mandante dell'omicidio della fidanzata, Eliza Samudio, avvenuto nel 2010. La coppia aspettava un bambino, ma l'ex portiere voleva costringerla ad abortire, e per questo viene denunciato per tentato sequestro e minacce. L'ex giocatore ammette però di essere stato a conoscenza del progetto di assassinare la ragazza. 

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