Mancini: "Sono molto fiducioso"

Il ct pronto all'esordio ufficiale: "Dobbiamo trovare gli italiani che giocano, è un momento complicato"

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Contro la Polonia per la Nations League è tempo di esordio ufficiale per Mancini come ct dell'Italia: "Sono emozionato - ha ammesso -, ma anche curioso. Sono molto fiducioso e mi aspetto di vedere due partite solide". I grattacapi non mancano: "E' un periodo complicato per i giovani italiani perché non giocano e dobbiamo andarli a cercare. Abbiamo chiamato dei ragazzi per conoscerli meglio". Poi su Balotelli: "Non sarà al 100%". 

Il tempo degli esperimenti è finito per la Nazionale, con la Nations League contro Polonia e Portogallo l'Italia di Mancini deve fare forza anche su qualche certezza: "Dobbiamo trovare giocatori, intanto, la maggior parte sono con noi da giugno. Abbiamo aggiunto qualche giovane, inizia la Nations League, è una competizione importante, sicuramente meglio delle amichevoli. Vogliamo giocarlo bene e cercare di vincere col gruppo. La stagione scorsa si era chiusa meglio perché tutti giocavano, ora c'è qualcuno che ha avuto pochi minuti".

Il concetto dei pochi italiani tra cui scegliere è un aspetto su cui il ct batte con insistenza: "Non ci sono mai stati così pochi italiani che giocano, è il momento più basso per questo tipo di situazione. Dobbiamo cercarli, trovarli... per questo abbiamo chiamato anche gente giovane, che non conosciamo, per capire un po' meglio cosa possano darci in futuro. Tra under 19-20-21 ce ne sono di bravi, per noi è importante che giochino. In queste prime tre partite non ce ne sono stati molti".

Uno di questi nomi, che ha fatto ovviamente discutere, è Zaniolo, convocato ancora prima dell'esordio in Serie A: "E' un under 19 che è arrivato in finale all'Europeo. Deve giocare e anche in passato molti giocatori sono arrivati in Azzurro molto giovani. Se ha qualità e le confermerà, verrà richiamato. Non è l'unico, ma qualcuno l'abbiamo lasciato all'Under 21".

Ripartire dopo un fallimento Mondiale con la mancata qualificazione non è semplice: "Noi siamo l'Italia, dobbiamo giocare bene e farlo velocemente. Io sono molto fiducioso perché credo ci siano giocatori bravi. Pochissimi giocatori vincono le partite da soli, ma se riusciamo ad amalgamare in fretta credo che possa essere una bella cosa. Emozione? Normale ci sia".

Qualche problema riguarda il centrocampo: "Vedremo se cambiare tatticamente, cercheremo di trovare una soluzione tattica che possa essere la migliore della squadra. Un po' di difficoltà ce l'abbiamo. Pellegrini era stato uno dei giovani migliori nella seconda parte della stagione, ora è in panchina. Cristante ha giocato poco... qualche problemino lo abbiamo. Speriamo che con l'andare del campionato questi giocatori possano trovare più spazio. Benassi ha fatto tutte le nazionali e lo abbiamo seguito anche l'anno scorso. Ha un margine di crescita enorme. Poi c'è Bernardeschi che considero anche come mezz'ala per farlo stare nel vivo dell'azione ed essere decisivo".

I riflettori sono tutti su Balotelli: "Mario doveva scontare tre giornate di squalifica, è rientrato ora. Sicuramente cambieremo qualcosa visto che abbiamo due partite in tre giorni". Mentre per il campionato è cambiato poco rispetto alle scorse stagioni: "La Juve dimostra di essere la più forte anche se siamo all'inizio".

Buona parte delle fortune della sua gestione Mancini passeranno anche dai gol di Belotti: "Mi aspetto che torni quello che era fino a un anno fa - ha commentato il ct - prima degli infortuni. Faceva gol. Verratti sta meglio e dopo la sosta tornerà a disposizione, per la prossima convocazione dovrebbe esserci e sarà molto utile la sua esperienza". Qualche grattacapo c'è anche in difesa: "Con due partite in tre giorni a questo punto della stagione è difficile pensare di non fare turnover. Caldara è andato benissimo, Romagnoli giocherà. Sono comunque curioso di vedere la mia Nazionale, ma sono molto fiducioso".

Un'altra questione riguarda l'eredità di Buffon e - forse - De Rossi: "Gigi l'ho sentito tempo fa, non di recente. Avremmo chiamato Meret ma è infortunato. Cragno sta facendo bene e il fatto che Perin non stia giocando è un problema. Le gerarchie sono consolidate. De Rossi ci sarà utile nelle qualificazioni, non ho bisogno di chiamarlo perché lo conosciamo benissimo".

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