Ferrari, è davvero l'anno buono per vincere

Il GP di Ungheria ha confermato che Vettel è pronto per vincere anche con la Rossa

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Che sia l'anno buono lo si capisce da questi pomeriggi. Quando sei più forte di due rogne grandi così: lo sterzo sghembo e un Raikkonen indemoniato. Beh, riuscire a fare 50 giri con la convergenza di una Fiat Uno e riuscire a insinuarsi sotto il casco di Kimi per fargli capire che è meglio così, vuol dire tanto. Vuol dire che hai - se ci fosse ancora la necessità di una conferma - un pilota pronto a vincere, perchè sa come si fa: vincere gare facili, difficili, impossibili e vincere i mondiali. Vuol dire che hai una forza di squadra netta, dove anche un non-facile come Raikkonen decide di stare al gioco, accennando addirittura un filo di sorriso sul podio.

I titoli si vincono (meglio) in due, con giochi di squadra tra l'altro solo sfiorati a differenza degli argento: non c'è stato bisogno di ordini eclatanti, visto che la direzione di stabilisce nelle stanze di Maranello con i rinnovi da firmare. E' una sorta di iniziazione, una prova supplementare da superare per capire se davvero è il momento buono. E questa Ferrari è più forte anche di uno sgambetto dell'affidabilità, rogne che in altri anni avrebbero portato la macchina dritta al ritiro. Cose che non avresti mai detto: Kimi "felice" di un secondo posto, Hamilton che ridà la posizione, Marchionne che si commuove. E' proprio la domenica che non ti aspetti, con un rischio (anche lui) grande così - quello di tenere tutto com'è - che da azzardo si è rivelato la scelta migliore da prendere. Fortuna? Forse, forse un po', forse per niente. Che poi lo sterzo storto dà fastidio a noi a 45 all'ora mentre andiamo al super, figurarsi sopra i 300.

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