Berlusconi: "Negoziati lunghi"

Il presidente rossonero: "A malincuore tratto la maggioranza"

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Silvio Berlusconi, intervenuto a Radio Lombardia, ha confermato la trattativa con il gruppo cinese dopo il vertice di Arcore: "Cordata molto seria, a malincuore sto trattando la maggioranza del club. Hanno un fatturato grandissio e anche delle partecipazioni statali. La condizione che poniamo è quella di grandi investimenti per far tornare il Milan protagonista in Europa e nel mondo come negli ultimi 20 anni".

In mattinata, a Radio Radio, Silvio Berlusconi ha parlato ancora di Milan: "Soffrirei moltissimo nello staccarmi dal club. Sono preoccupato che la negoziazione vada troppo per le lunghe. Ci sono diverse grandi società cinesi che hanno manifestato l'intenzione di partecipare alla proprietà del Milan. Hanno un fatturato grandissimo e anche delle partecipazioni statali. Presidente? Sì, mi hanno offerto questo ruolo dicendo che sono un brand importante in Cina".

Sulla crisi del Milan degli ultimi anni: "Cosa non ha funzionato di recente? Non credo sia solo colpa degli allenatori, negli ultimi 4 anni io ho perso molta serenità perché sono stato attaccato in maniera durissima da una serie di processi. Parliamo di 73 processi e ho passato interi pomeriggi con i miei avvocati per le oltre tremila udienze. Certamente negli ultimi tempi non sono potuto stare vicino al Milan, forse è mancato lo stimolo del rapporto diretto che sapevo instaurare con i calciatori. Oggi il Milan che è andato in campo mi ha fatto soffrire perché ero sicuro che potesse dare molto di più. Nell'ultima partita contro la Juve i giocatori hanno capito che importanza aveva e si è visto. Abbiamo una rosa capace di fare molto di più di quanto è stato fatto. Credo che ci sia stata da parte mia la mancanza della possibilità di stare vicino alla squadra. Io grazie al Milan sono il presidente di club che ha vinto di più nella storia del calcio".

Poi, ancora sulla cessione: "Vediamo cosa succede, se questa negoziazione non dovesse andare come speriamo bisognerà ripartire da capo. In tal caso si tornerà al progetto di un Milan che chieda pazienza ai suoi tifosi e riparta da giocatori italiani e giovani, che abbiano fame di vittoria e possano raggiungere risultati dovuti alla gioventù e alla fame di successo. Il vertice? Sì, ci potrebbe essere un vertice decisivo per la svolta. Brocchi? Non posso dare una risposta perché ove ci sia il passaggio di proprietà della maggioranza saranno loro a prendere decisioni a riguardo. Ho sentito nomi di allenatori molto ambiziosi, io per quanto mi riguarda ho molta stima di Brocchi. Se dovessimo procedere con l'ipotesi di un Milan italiano e giovane punterei sicuramente su Brocchi".

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