Una gomitata, una testata sotto gli occhi dell'arbitro e uno sputo in faccia più due minuti di attesa perché il Var sancisse quello che le immagini televisive avevano già abbondantemente evidenziato e chiarito, e cioè che Douglas Costa andava espulso. Il tutto nei secondi conclusivi di Juve-Sassuolo (il cartellino rosso è arrivato al 93esimo) quando il brasiliano ha perso la testa e se l'è presa con Di Francesco (tra i due c'era stato in precedenza uno scontro di gioco in prossimità dell'area degli emiliani).
Bravo invece il giocatore neroverde a non reagire dopo essere stato colpito due volte (la seconda proprio davanti all'arbitro Chiffi che si è limitato ad ammonire lo juventino) e soprattutto dopo avere ricevuto uno sputo in faccia. Un comportamento incomprensibile e deplorevole quello di Douglas Costa, sfuggito al direttore di gara ma non alle telecamere. Un rosso pesante che potrebbe costare adesso molto caro al brasiliano: lo sputo di per sé è infatti assimibilabile alla condotta violenta, punita con tre giornate, e se così fosse salterebbe la trasferta di Frosinone e le partite con Bologna e Napoli allo Stadium. Da capire, però, se nella sua valutazione il giudice sportivo terrà conto anche dei due precedenti colpi rifilati all'avversario.
E con Douglas Costa non ci è andato giù leggero nemmeno Allegri. Il tecnico bianconero prima lo "scagiona" parzialmente spiegando che "è stato provocato". Poi, più a freddo, chiarisce: "Quello che ha fatto è inaccettabile per un giocatore come lui. Ha messo in difficoltà la squadra e adesso starà fuori per qualche partita. Se la società prenderà provvedimenti? Certamente, sarà multato, da noi funziona così".
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