Juve, Agnelli: "Basta insinuazioni"

Il discorso del presidente all'Assemblea degli Azionisti: "Basta insinuazioni sul bagarinaggio"

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Il discorso del presidente della Juve Andrea Agnelli ha aperto l'assemblea degli azionisti allo Juventus Stadium. Sancita l'uscita dalla società di Beppe Marotta, con maggiori poteri nell'area sportiva a Fabio Paratici. Ma il numero uno bianconero ha anche risposto all'inchiesta di Report: "La giustizia sportiva ci ha già sanzionato, non abbiamo contribuito a fare entrare gli striscioni canaglia su Superga. Basta insinuazioni sul bagarinaggio".

Le parole di Agnelli: "Una trasmissione televisiva ha riportato l'attenzione su fatti acclarati in ogni sede riguardanti il rapporto della Juventus con il tifo organizzato. La Juve è stata sanzionata dalla giustizia sportiva per due motivi: 1) aver venduto biglietti in numero superiore rispetto a quanto previsto dalla legge Pisanu, che ne prevede un massimo di quattro a persona; 2) il nostro responsabile della sicurezza Alessandro D'Angelo ha favorito l'ingresso di materiale non autorizzato al secondo anello di questo stadio in occasione del derby del febbraio 2014.

È doveroso un chiarimento: dopo i fatti in questione, oggi Juventus rispetta alla lettera le procedure di vendita previste e non può consentire che si insinui ancora il dubbio che la nostra società possa essere assocciata al fenomeno del bagarinaggio. Alessandro D'Angelo non ha favorito l'ingresso di striscioni canaglia su Superga, come già li avevo definiti. Non lo dico io, lo prova la sentenza della Corte Federale d'Appello e gli autori di quello striscione furono individuati grazie alle tecnologie messe a disposizione della Juventus, consegnati alla giustizia e sono rei confessi. Ogni altra affermazione è falsa e infondata e sarebbe ora che chi si esprime su questi fatti tenesse conto dei fatti, delle prove e delle sentenze".

"Viviamo il 2018 come il 2010, un anno di forti cambiamenti. È stato un percorso affascinante, pieno di grande lavoro e di sacrificio. Fatto anche di grandissime soddisfazioni. Il fatturato della Juve nel 2010 era sotto ai 200 milioni, quest'anno per il secondo anno è superiore ai 500 milioni. 7 scudetti, 4 Coppa Italia, 4 Supercoppa, 2 finali di Champions, lo scudetto femminile. Ci sono tre momenti che voglio ricordare di questi anni. Un sabato mattina, nel 2010, volevo andare in ufficio e lo trovai chiuso, sprangato. Nel 2011 ci tornai, in un sabato di maggio, e trovai 30 persone. Questo è solo un segnale del cambiamento. Stamattina in ufficio alle 7.15 c'èrano in ufficio già 5-6 persone. Questa è la dedizione in casa Juve. Il secondo: vincere aiuta a vincere. E un momento che mi segna è quello della finale di Berlino 2015. Abbracciare i giocatori per il percorso avuto è stato un momento importante, nel quale ho ringraziato i giocatori per il percorso fatto. E poi il terzo: l'arrivo di Ronaldo, il più forte al mondo che viene alla Juventus. È motivo di profondo orgoglio. La differenza la fa la squadra, ma avere i migliori professionisti in ogni ruolo aiuta ad ottenere gli obiettivi prefissati. Sappiamo che è uno sport ed è solo ottobre, maggio è ancora lontano".

"Per affrontare le prossime sfide fino al 2024 abbiamo deciso di rinnovare la leadership della Juventus. Non cambia il metodo, i tre pilastri restano: area servizi, marketing e sport. Ringrazio affettuosamente gli amministratori delegati uscenti, Aldo Mazzia e Giuseppe Marotta. A Mazzia il nostro grazie: se abbiamo uno stadio, se abbiamo il centro di allenamento e tutte le strutture collegate che sono sorte, è merito suo. Parlare di Marotta come professionista nel mondo del calcio è riduttivo. Dirige società calcistiche da 40 anni. La sua capacità, esperienza e tutto quanto è stato strumentale nella crescita sportiva di questa società, gli dobbiamo un grande grazie e un caloroso applauso".

"Sia Aldo che Beppe hanno cresciuto professionisti sotto di loro, dei futuri leader. La scelta di privarsi di due professionisti così è finalizzato alla migliore efficienza della struttura organizzativa e dei costi di gestione, con la scelta di affidarsi a persone già in azienda. Per quanto riferibile a Marotta, fermo restando che non ci saranno assunzioni, i ruoli verranno distribuiti alle persone che già avevano una posizione dominante nell'area sportiva". Il riferimento è a Fabio Paratici.

Agnelli ha risposto poi alle domande degli azionisti: "L'espansione dello stadio attuale non è possibile, se sarà sarà un altro stadio. Questo non è possibile espanderlo. L'ipotesi di un secondo stadio non è allo studio e nemmeno una seconda squadra femminile", ha aggiunto.

"Sui fatti del 2006 faccio mia una frase detta da un'azionista: 'Pensarci sempre, parlarne mai". Così il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, nelle risposte agli azionisti del club bianconero tra i quali uno ha chiesto di mettere una "pietra tombale" su 'Calciopoli', eliminando l'asterisco vicino al numero degli scudetti che nella pubblicazione della relazione finanziaria richiama al titoli del 2004/2005, revocato, e del 2005/2006, non assegnato, che la Juventus considera comunque tra i trofei vinti.

"Una Serie A a 18 squadre? La riforma dei campionati va verso quella direzione, ma per noi è utile che riflessioni di questo tipo vengano svolte a livello internazionale, non solo in base alle esigenze di un solo paese. "Fa parte del ragionamento e del ribilanciamento delle competizioni internazionali - ha aggiunto - Non deve coinvolgere solo l'Italia ma è una riflessione a livello europeo".

L'assemblea degli azionisti della Juventus ha approvato il bilancio 2017/2018 della società che ha chiuso con una perdita di 19,2 milioni di euro e ricavi per 504,7 milioni. Nell'esercizio precedente c'era stato un utile di 42,6 milioni e ricavi pari a 562,7 milioni.

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