Strappo Mancini-Inter, il nodo è il mercato

Rispetto al passato, l'allenatore non ha più il controllo sui movimenti. E la cessione di un big potrebbe essere l'ultima goccia

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La delusione di Mancini, neanche a dirlo, proviene dal mercato. E il tecnico nerazzurro, che non ha parlato apertamente in conferenza stampa, non ha nascosto il proprio malcontento alla dirigenza durante l'incontro a tre (Mancio-Thohir-Bolingbroke)  che si è tenuto all'hotel The Nines tra sabato e domenica. Dopo il "no" della dirigenza cinese a Yaya Tourè, il mercato nerazzurro, per la prima volta negli ultimi anni, si è mosso senza la supervisione di Mancini. Anzi, i calciatori fortemente voluti dal tecnico (Shaqiri, Telles, Ljajic) sono andati via.

Al loro posto sono arrivati Erkin, Ansaldi e Banega e il tecnico si è dovuto accontentare, senza poter accogliere (almeno finora) l'agognato Antonio Candreva. Anche perché Suning ha messo sul piatto il problema del fair play finanziario. Ma secondo Mancini qualcosa si poteva fare lo stesso, magari triangolando con lo Jiangsu, la squadra cinese di Suning oppure mettendo altro denaro con le sponsorizzazioni. Ma ora il mercato cinese è chiuso.

Quindi l'unico modo per rispettare gli accordi Uefa è quello di vendere uno tra Brozovic, Murillo o Icardi per ottenere la plusvalenza di 30 milioni che serve all'Inter. Ma una cessione di questo tipo indebolirebbe la squadra e andrebbe in direzione opposta rispetto ai proclami di un'Inter che vuole tornare grande. Le parti, insomma, sono ancora lontane e la mediazione di Thohir non è andata a buon fine. Il presidente ha ribadito che la linea cinese sul mercato va dalla parte opposta rispetto al pensiero di Mancio, e punta sull'ingaggio di giovani da crescere in casa.

"Sei bravo ma devi dimostrarlo e devi allinearti con il nostro pensiero. Se non te la senti e non credi nel progetto, però, puoi andartene" avrebbe detto Thohir a Mancini, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport. Ora non resta che aspettare l'arrivo degli uomini di Suning (martedì o mercoledì a New York) ma ricucire lo strappo non sembra facile.

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