Juve, Buffon: "La Roma agli americani e le milanesi ai cinesi una sconfitta per l'Italia"

Il capitano bianconero si racconta ai tedeschi di Kicker

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Un'altra intervista destinata a far discutere. Dopo la "non stima" verso chi fa pañolade e crea polemiche sterili (chiaro riferimento ai tifosi dell'Inter e in subordine a quelli del Napoli) ecco che Buffon, capitano della Juve e della Nazionale, si racconta ai tedeschi di Kicker e non risparmia una sentenza pesante sul calcio italiano: "La Roma agli americani e le milanesi ai cinesi sono una sconfitta per le nostre tradizioni. Povera Italia!".

Il suo volto, con tanto di occhiali a specchio e accenno di barba, campeggia sulla copertina di Kicker c'è Gigi Buffon. Il portiere bianconero e capitano dell'Italia si concede ai media tedeschi e si racconta alla vigilia di un rush finale che lo motiva oltremodo: "Da un po' di anni mi chiedo cosa mi spinga ancora a giocare. È una lotta interiore che mi dà forti motivazioni. Se avessi vinto la Champions sarei svuotato, è una cosa che mi sprona".

Ecco, dunque, la dolce ossessione di Gigi: la coppa mai conquistata. Un motivo per continuare, nonostante una carriere già lunghissima alle spalle: "Un portiere deve essere masochista, può essere paragonato all'arbitro. Ha il potere di comandare, ma può solo subire gol. Non può segnare e deve sopportare offese continue. Per me fare una papera è uno shock, ho bisogno di alcuni giorni per riprendermi".

Calcio ma non solo. C'è anche spazio ai ricordi di gioventù ("Da ragazzo mangiavo tanta mortadella e molti orsetti gommosi, come ho fatto a ingrassare non so, la mia carriera sarebbe diventata improbabile"), e anche per quelli più recenti e meno facili: "La depressione? Non ho mai preso medicine, questo è stato fondamentale".

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