Champions, playoff maledetti: preparazione precaria e mercato inesistente

Dal 2010 a oggi solo il Milan è riuscito a qualificarsi per i gironi. Le squadre italiane arrivano impreparate al grande appuntamento

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Maledetti playoff di Champions League. Con la Lazio, eliminata dal Bayer Leverkusen, il calcio italiano ha calato il pokerissimo di eliminazioni negli ultimi sei anni. Un record negativo di certo non invidiabile che risalta per l'ennesima volta i problemi strutturali del nostro calcio. Squadre incomplete e un campionato che inizia tardi hanno portato i nostri club in questi anni a essere impreparati al primo grande obiettivo stagionale.

Quello della Lazio è un caso emblematico, ma facilmente paragonabile agli altri precedenti. I biancocelesti, devastanti nel girone di ritorno della scorsa stagione nella cavalcata al terzo posto che poteva anche essere un secondo, sono arrivati al doppio appuntamento col Bayer in condizioni precarie e con una rosa poco adatta al grande salto. Un cocktail di motivi che hanno portato all'epilogo negativo e senza appello. Non è un caso. Le società italiane, infatti, partono con un vizio di fondo: aspettano il risultato del playoff di Champions League per investire i milioni di introiti e rifare la squadra per la stagione. Dovrebbe essere il contrario. La delusione e i timori dei tifosi laziali per i mancati arrivi di giocatori di spessore per il salto di qualità europeo si sono rivelate più che fondate.

Un'altra problematica riguarda la condizione atletica. La Serie A è iniziata proprio a cavallo dei due match, la scorsa stagione nemmeno quello. Ne esce un evidente problema di preparazione fisica differente e non ottimale che porta, come nel caso di Athletic Club-Napoli della scorsa stagione, a un gap difficile da colmare nonostante il vantaggio tecnico.

Tutti questi motivi, cronici stando ai risultati, hanno fatto crollare la presenza delle italiane nella massima serie. Negli ultimi sei anni infatti solo il Milan, nel 2013 contro il Psv, è riuscito a superare l'ostacolo del playoff con un rotondo 3-0 al giovane Psv di Cocu. Un caso più unico che raro, purtroppo, che vide l'ultima esibizione di Boateng in rossonero. Oltre a Lazio e Napoli, invece, è toccato due volte all'Udinese contro Arsenal e Braga, e alla Sampdoria contro il Werder Brema retrocedere in Europa League. Ancora prima al Chievo contro il Levski Sofia e all'Inter contro l'Helsingborgs. Segnali chiari specialmente nell'ultimo lustro, ma inascoltati.

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