Sarri: "Sofferto? No. Gara dominata. E vorrei vedere Maradona"

Il tecnico: "Nel primo tempo abbiamo faticato a trovare spazi. Poi tuto si è risolto. Mertens? "E' semrpe stato molto bravo". Oddo e gli arbitri

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Ancora Tonelli. Poi Hamsik. E il solito Mertens. Per il Napoli, tre punti scontati e comunque preziosi, sofferti per un tempo: anche Sarri lo ha sofferto. Pavoletti ancora in panchina. Ed ecco il tecnico ai microfoni di Premium sport a fine partita. "Non abbiamo mai sofferto. Nel primo tempo non siamo stati pericolosi come lo siamo di solito, anche per merito del Pescara che faceva molta intensità davanti all'area. E' una cosa abbastanza normale, succede a tutti: queste squadre quando si difendono così sono difficili da affrontare, poi nell'ultima mezz'ora sono calati e si sono aperti molti più spazi. Abbiamo dominato, gestito il vantaggio e sono arrabbiato per il gol preso nel finale. Potevamo evitarlo".

L'esplosione di Mertens? "A me sembrava molto bravo anche prima. E' fortissimo a spezzare le partite a gara in corso quindi spesso viene inserito dopo. E' forte come esterno, come seconda punta e anche come prima: forse fino adesso aveva reso meno rispetto a quelle che sono le sue qualità".
Incontrerete Maradona? Lui è il Re assoluto di Napoli, dovrebbe avere le chiavi del centro d'allenamento, del San Paolo e della città di Napoli. E' l'emblema di una città. Se avessi la fortuna di incontrarlo sarebbe molto emozionante per me".
Cos'ha la Juve in più del Napoli? "Non mi interessa della Juve, vince da tanti anni e ha uno zoccolo duro a livello di gruppo e si è costruita una grandissima mentalità. Ha la capacità di vincere anche quando non dà spettacolo ma mi sembra normale: è la società più forti d'Italia e una delle più forti in Europa. Non solo hanno qualcosa in più di noi, ma hanno qualcosa in più di tutti".
Perché nessun minuto a Pavoletti o Gabbiadini? "Perché la partita mi ha portato verso altre scelte e verso altre strade".
Il rigore dato al Pescara? "Così non sembra ma a velocità normale mi sembrava rigore anche dalla panchina".

Espulso nel finale di partita per (presunte) proteste, lo sfogo di Oddo. “Trovo ci sia disequilibrio tra il rapporto tra gli arbitri con gli allenatori delle grandi squadre e quello con gli allenatori delle piccole: vedo che quando quelli delle grandi si lamentano gli arbitri vanno a dargli una pacca sulla spalla e si chiariscono. A me non succede: oggi ho solo detto che non ci fischiava niente e sono stato espulso. Questo non c'entra nulla con il cammino della squadra, è una questione di educazione in campo: il quarto uomo non ti guarda nemmeno in faccia, sta lì solo a richiamarti se esci di dieci centimetri dall'area tecnica".
Se si assottigliano le possibilità di salvezza? "Noi ci crediamo ancora: abbiamo un obiettivo e lo perseguiremo. A Napoli si può anche perdere: oggi eravamo in emergenza, quasi come in un film di Lino Banfi. Ma non siamo venuti a chiuderci, abbiamo provato ad aggredirli e a giocarcela: ce la giocheremo così fino in fondo.”

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