Montella, Ancelotti e l'autunno rossonero

Da oggi, la lista dei possibili sostituti del tecnico milanista non è più una pagina bianca

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Tra il Milan e Vincenzo Montella da poco c'è... Carlo Ancelotti che riempie uno spazio. Vuoto. E' quasi banale sostenerlo, il senso di un  approccio d'autunno che ha reso complessa la stabilità della panchina rossonera: i motivi sono noti, la necessità di risollevarsi non lascia troppi spazi di manovra: una, due partite. Dalla Roma al derby di metà ottobre. Non di più.

Ancelotti esonerato dal Bayern, dunque libero di approdare su una panchina che non sia tedesca, è il candidato (unico) che sta fra la crisi-Milan, da oltrepassare in fretta, e l'idea che ci sia un sostituto nel caso in cui le cose andassero male. Si parlava di Mazzarri, di Paulo Sousa, ma così, senza il minimo di convinzione, tanto per non lasciare la lista senza nomi e affacciarsi solo e soltanto sulla fiducia dovuta all'attuale tecnico rossonero. E alla speranza che le cose si aggiustino.
Da poco, l'evidenza dice Ancelotti in cima alla lista dei possibili sostituti, se non l'unico plausibile candidato. Con tutto quel di buono e di bello si deve augurare a Montella, alle prese con la costruzione del Nuovo Milan che ad agosto sembrava cosa fatta, nonché prodiga di risultati e rosee prospettive. E con l'ingombro di un nome eccellente che non da oggi fa parte dei progetti di rinascita del Milan che proprio con Ancelotti a maggio 2007 ha vissuto la sua ultima notte davvero magica, o forse di più, col settimo sigillo sulla Champions League.

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