Batshuayi beffa l'Atalanta al 91'

Al Signal Iduna Park non basta la doppietta di Ilicic: il belga colpisce al 91'

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Nell'andata dei sedicesimi di Europa League, a Dortmund l'Atalanta perde 3-2 contro il Borussia al termine di una gara spettacolare e piena di emozioni. Vantaggio giallonero al 30' con Schurrle ma a inizio ripresa la Dea ribalta il risultato con la doppietta di Ilicic tra il 51' e il 56'. Poi si scatena Batshuayi che fa il 2-2 al 65' prima di firmare il successo dei tedeschi al 91' beffando un'Atalanta da applausi. Tra 7 giorni il ritorno a Reggio Emilia. 

L'impresa, Gasperini e i suoi ragazzi l'avevano iniziata ad accarezzare. E l'avrebbero persino meritata, perché quella andata in scena al Signal Iduna Park è stata una partita da grande squadra, al cospetto di una vera nobile d'Europa. I nerazzurri se la sono giocata a viso aperto, alla pari, hanno risposto colpo su colpo alle stoccate dei fuoriclasse in maglia gialla, hanno ribaltato uno svantaggio iniziale giocando con coraggio e andando all'arrembaggio senza timori. Ma hanno pagato a carissimo prezzo alcuni errori in mezzo al campo che hanno spianato la strada al talento di Reus e compagni capaci, in pieno recupero, di andare a vincere un match che li ha visti a lungo, soprattutto nella ripresa, in sofferenza. Che, di certo, li ha spaventati. E tra una settimana verranno in Italia consapevoli di doversela sudare, la qualificazione. Perché questa Atalanta è indomita e sa mostrare le sue qualità anche fuori confine.

Il sogno continentale dell'Atalanta, infatti, si è ritrovato a fare i conti, ancora una volta, con la sorte poco benevola che dopo avergli riservato Everton e Lione nella fase a gironi, le ha piazzato sul cammino un club la cui dimensione europea è certificata dalla sua stessa storia: il Borussia, che ha iniziato male la stagione ed è uscito dalla fase a gironi della Champions sovrastato da Real e Tottenham, è ora squadra più equilibrata e compatta che dall'arrivo di Stoger non ha più perso in Bundesliga e ha trovato nel nuovo arrivato Batshuayi un riferimento letale. 

La gara comunque certifica le intenzioni annunciate di Gasperini di non rinunciare al proprio gioco e alla propria identità: l'Atalanta sale compatta a pressare, Cristante prende a uomo il cervello del Dortmund, Weigl, ma il punto debole della Dea si rivela nelle palle perse, alcune delle quali velenosissime e che offrono il fianco alle micidiali ripartenze del Borussia. Anche se poi, a onor della vero, sono pure i nerazzurri a spaventare il muro giallo distendendosi in transizione. E sono questi, infatti, i motivi che spingono entrambe le squadre a concedere meno centimetri possibili, per evitare di scatenare la tecnica altrui. Quella dei padroni di casa è superlativa e scorre tra i piedi di Reus, in posizione di trequartista, e sulle spinte laterali di Schurrle e Pulisic con la costante utilità di Batshuayi che tiene e recupera palloni. Come quello strappato a Freuler, consegnato alla corsa di Piszczek e offerto, nel cuore dell'area, al sapiente tocco di Schurrle che prima controlla poi anticipa Berisha. La Dea però non è vittima sacrificale anzi: con le imbucate in area tentate da Ilicic e le sgroppate a perdifiato dei suoi centrocampisti, costantemente a sostegno dell'azione, riesce a farsi viva dalle parti di Burki dimostrando personalità, voglia e capacità di rimanere nel pieno del match, nonostante la forza di un avversario più da Champions che da Europa League. 

Il coraggio dei bergamaschi nella ripresa evoca le grandi imprese italiane nel glorioso Westfalenstadion. Le incursioni offensive di Toloi sono l'emblema della mentalità gasperiniana e della spregiudicatezza della Dea che avanza alla ricerca del gol. Ne trova due, nello spazio di cinque minuti con un Ilicic in delirio di onnipotenza che prima si beve come la più gustosa delle birre tedesche Toljan e pareggia di sinistro, poi è lesto nel tap-in dopo un tiro di Cristante respinto corto. Ma, di nuovo, a ferire la Dea sono le palle perse: stavolta tocca a Toloi commettere il reato che consente a Gotze di spedire l'implacabile Batshuayi a siglare il pari. In un momento in cui l'Atalanta sembrava padrona sul campo del Dortmund costringendo a tanti errori il centrocampo di Stoger. E il 2-2 cambia il ritmo dei tedeschi, oltre che l'inerzia di un match bellissimo, combattuto su ogni pallone e che nessuna delle due rinuncia a giocare e a tentare di vincere. Weigl è un muro che argina le folate atalantine, Sokratis non lascia passare nulla e si alimentano duelli intensi in ogni zona di campo. E sempre perché l'Atalanta è una macchina che si muove all'unisono, persino Masiello, a ridosso del 90', cerca fortuna nell'area avversaria. La fortuna, però, la trova ancora una volta Batshuayi, assistito dal neo entrato Gotze dopo un lungo batti e ribatti davanti a Berisha. Ma la Dea non abbassa la testa ed esce da questa sfida forse, e neanche tanto paradossalmente, rafforzata. Perché ha fatto tremare il nobile Borussia, perché ha giocato il suo calcio senza mai rinunciarvi e perché fino all'ultimo ha cercato l'assalto. Anche a costo di scoprirsi e subire il fendente che, però, non è ancora quello mortale: servirà un'altra dura battaglia prima di far esalare, eventualmente, l'ultimo respiro europeo a questa squadra bellissima. Che, spada in mano, si è già rialzata, ferita ma pronta a replicare. 

Batshuayi 8 - Da quando è arrivato dal Cheslea ha realizzato, con queste, 5 reti in tre gare. Ma non è solo uomo-gol: dialoga bene con i compagni, fa valere il fisico, conduce le ripartenze. Micidiale e sempre vivo

Weigl 7 - Autentica diga davanti alla difesa che corre, copre e recupera. La buona notizia per l'Atalanta è che era diffidato: ammonito, salterà il ritorno

Toljan 5,5 - Ha sofferto Ilicic e si è fatto saltare sul gol dell'1-2. Ha offerto poca spinta davanti

Ilicic 7,5 - Di pura tecnica il primo gol, di puro istinto da uomo d'area il secondo. Cerca sempre l'imbucata, tiene palla, subisce falli: insomma, è l'uomo in più nella sera in cui, invece, è il Papu, non al meglio, a faticare

Caldara 6,5 - Prima di poter siglare il gol del ko Batshuayi ha dovuto mettere ko anche il difensore azzurro (uscito dopo un calcio al volto) che, comunque, ha cercato di arginarlo il più possibile e ha chiuso parecchie volte

Toloi 5 - Perde il sanguinoso pallone da cui nasce il 2-2 e non riesce a respingere quello che poi Gotze e Batshuayi capitalizzano nel gol-vittoria

BORUSSIA DORTMUND-ATALANTA 3-2
Borussia Dortmund (4-2-3-1): Burki 6; Piszczek 6,5, Sokratis 6,5, Toprak 6, Toljan 5,5; Castro 6, Weigl 7 (35' st Dahoud 6); Pulisic 6 (41' st Isak sv), Reus 6,5 (16' st Gotze 6,5), Schurrle 7; Batshuayi 8. A disp.: Weidenfeller, Zagadou, Beste, Sahin. All.: Stoger 7
Atalanta (3-5-2): Berisha 6; Toloi 5, Caldara 6,5 (40' st Palomino sv), Masiello 6; Hateboer 6,5 Cristante 6, De Roon 6,5 Freuler 5,5, Spinazzola 6,5; Ilicic 7,5 (43' st Petagna sv), Gomez 5,5 (31' st Gosens 6). A disp.: Gollini, Castagne, Mancini, Cornelius. All.: Gasperini 6,5
Arbitro: Stefanski (Pol)
Marcatori: 30' st Schurrle (B), 6' st, 11' st Ilicic (A), 20' st, 46' st Batshuayi (B)
Ammoniti: Weigl (B), Cristante (A), Piszczek (B), Schurrle (B), Hateboer (A)
Espulsi:
Note:

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