Italia, Ventura sulla scia di Bearzot e Lippi

L'identikit del perfetto ct? Non esiste. Ecco perché...

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Giampiero Ventura è da ieri ufficilamente colui che succederà ad Antonio Conte sulla panchina azzurra dopo gli europei. Dopo il “sì” davanti all'altare, ecco quello di Carlo Tavecchio che ne ha certificato la nomina.Inizia così con il classico gioco di parole un'av-Ventura che dovrà portare lui e la nazionale al prossimo mondiale di Russia.

Che sia la scelta più giusta lo diranno soltanto i risultati semplicemente perché a priori non esiste l'identikit del perfetto commissario tecnico: ce lo insegna la storia che nel dopo guerra ha visto primeggiare nel Mondiale due allenatori le cui precedenti esperienze prima dell'azzurro erano state completamente diverse. Enzo Bearzot, arrivò a trionfare nell'82 in Spagna avendo alle spalle solo un'insignificante stagione sulla panchina del Prato in Serie C. Marcello Lippi invece conquistò la coppa a Berlino forte di un passato intriso di successi nazionali ed internazionali alla guida della Juventus. Quindi si può vincere con o senza palmares.

Ventura arriva da Torino, come Conte, ma dalla parte granata e senza il biglietto da visita di 3 scudetti consecutivi. Vi arriva con 23 anni in più rispetto al suo predecessore, nominato quando ne aveva solo 45. Ma il suo calcio non è dissimile da quello dell'attuale ct che in passato lo indicò come suo successore al Bari dopo averne apprezzato lo spregiudicato 4-2-4 alla guida del Pisa. Semplicemente non ha avuto a disposizione una squadra che gli desse la possibilità di puntare in alto, molto in alto.

Ventura può, sa e deve insegnare calcio, è un maestro in tal senso - lo ha ribadito lo stesso Carlo Tavecchio - ma non ne avrà il tempo: che il ct non sia un allenatore, ma un selezionatore è storia vecchia che ben conoscono tutti i suoi predecessori.

Dovrà pure fare i conti con il nostro movimento calcistico in disarmo, in cui gli stranieri oggi incidono per un sessanta per cento scarso, destinato ad aumentare se non interverranno correttivi dall'alto. E sarà più che mai in salita la strada per il mondiale del 2018 in cui la sua Italia sarà inserita in un girone in cui c'è la Spagna e in cui direttamente al netto degli spareggi si qualifica solo la prima.

Inoltre il suo lavoro non potrà non essere condizionato da ciò che Conte sarà stato capace di fare all'europeo.Un conto è prendere l'eredità di chi ha perso, ben diverso se colui che ti lascia il testimone è al Quirinale a ricevere i complimenti del Presidente della Repubblica.

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