Mondiali di Volley, Polonia-Serbia 3-0: all'Italia serve un miracolo

Sarà decisivo il quoziente punti: per le semifinali gli azzurri devono battere 3-0 i polacchi lasciandogli meno di 60 punti

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Un altro 3-0 nella seconda partita del girone J dei Mondiali di volley: la Polonia batte 3-0 (28-26, 28-26, 25-22) la Serbia e inguaia l'Italia ieri sconfitta con lo stesso risultato proprio dalla nazionale di Grbic. Per conquistare le semifinali, gli azzurri domani dovranno battere 3-0 i polacchi facendogli fare meno di 60 punti totali visto che il quoziente fino ad ora dice Serbia +15, Polonia +7, Italia -22. 

A Torino prevale il tifo per la Serbia: ai tifosi slavi si aggiungono infatti tutti gli italiani che hanno bisogno di un'altra grande prova dei serbi per poter sperare ancora concretamente nella qualificazione dell'Italia alle semifinali iridate.

L'avvio del match è nel segno dell'equilibrio: la Serbia prende presto un paio di lunghezze di vantaggio (6-4), ma la Polonia resta lì a contatto, tra il -2 e il -1, fino almeno a metà parziale. Il primo +3 dei serbi arriva in concomitanza con il secondo time out tecnico (16-13). Atanasijevic e compagni toccano anche il +4 subito dopo (17-13). La Polonia però non si scompone e con pazienza, sfruttando muro e difesa, ritrova la parità a quota 21. Si va ai vantaggi: il primo set point è serbo ma Ivovic sbaglia il servizio. Un ace di Kubiak dà il vantaggio alla Polonia, che poi chiude sul 28-26, al terzo set point, grazie a un attacco di Szalpuk.

Anche il secondo parziale si apre sotto il segno della Serbia, che tocca presto il +3 (6-3), ma la Polonia prova a ripetere lo stesso canovaccio del primo parziale e, se possibile, stavolta sembra persino migliorarlo: il pareggio arriva a quota 13, mentre al secondo time-out tecnico i campioni del mondo in carica sono a +2 (16-14) grazie a un musone su Atanasijevic. Stavolta però è la Serbia a non mollare e a quota 20 arriva un nuovo aggancio. Sono ancora i serbi i primi a trovare il set-joint (24-23), ma ancora una volta la Polonia sorpassa (questa volta a quota 26) e chiude con un altro 28-26.

Equilibrio in avvio di terzo set, ma il muro polacco è fenomenale e la difesa serba non sempre puntuale. Il muro di Lisiniac tiene la Serbia agganciata al match, e la temperatura sotto rete sale (rosso a Dryzga e Kovacevic, un punto per parte). La Serbia si aggrappa alle mani di Krsmanovic (10-10), ma il triplo errore di Atanasijevic riporta avanti la Polonia, che riesce sempre a tenere la prua avanti. L'orgoglio serbo però viene fuori, complice anche la consapevolezza di una semifinale quasi in cassaforte, e si arriva al 18 pari. Tanti errori in battuta da entrambi i lati, ma tanti punti che non fanno “bene” all'Italia: si rivede Atanasijevic, ma anche Kurek non scherza: 22-20 Polonia, ace con una palla che passa incredibilmente tra le braccia chiuse di Kovacevic. Bieniek piazza il primo tempo del 23-21, il muro di Kubiak regala tre match-point. Ed al secondo, la veloce di Bieniek chiude la partita: 25-22, 3-0 per la Polonia mentre la Serbia vola in semifinale.

L'Italia ha una sola possibilità di qualificarsi alle semifinali: battere la Polonia per 3-0 in modo che tutte e tre le squadre del girone chiudano con una vittoria, tre punti e quotizente set di 1.000. A quel punto si andrebbe a guardare il quoziente punti: al momento gli azzurri sono a -22, la Polonia è a +7, la Serbia a +15. La Nazionale dovrebbe vincere con almeno 15 punti di margine impedendo alla Polonia di fare più di 60 punti totali (esempio vincendo tre set 25-20) per salire a -7 e lasciare i polacchi a -8.

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