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L'INTERVISTA

Metwally: "Fiera di giocare a volley con il velo, a Busto per aprire nuove strade"

La nuova schiacciatrice di Busto Arsizio: "Voglio rappresentare fiducia, rispetto e inclusione"

07 Ago 2025 - 10:06
 © instagram

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Mariam Metwally è pronta a cominciare la propria avventura in Italia. La pallavolista egiziana, attualmente impegnata con la propria Nazionale per prepara il Mondiale in Thailandia, sarà presto la nuova schiacciatrice dell'Eutotek Laica Volley Busto Arsizio, dove prenderà il posto di Rebecca Piva che a sua volta si trasferirà a Milano per sostituire Miriam Sylla. L'approdo di Metwally nel campionato di Serie A1 è un avvenimento storico: sarà, infatti, la prima giocatrice a scendere in campo nel campionato italiano indossando il velo. Un gesto nuovo all'interno del campionato italiano, che però è simbolo di identità, appartenenza e secondo lei di libertà. 

In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, la giocatrice egiziana ha raccontato le emozioni che sta provando a pochi giorni dall'inizio della nuova avventura in Italia: "Da quando ho iniziato a prendere la pallavolo sul serio, l’Italia è sempre stata il mio sogno. La serie A1 è uno dei campionati più competitivi al mondo, la seguo da anni. Farne parte è quasi surreale. È un enorme passo avanti, ma è anche la dimostrazione che lavoro e fiducia in sé possono davvero aprire porte, anche quando il percorso non è il più tradizionale". E sulla responsabilità di rappresentare un intero continente, aggiunge: "Porto con me questa responsabilità con grande fierezza. So che essere qui significa molto più che giocare: significa aprire strade per chi verrà dopo di me, dimostrare che si può sognare oltre i confini. Se anche solo una giovane atleta guarda il mio percorso e pensa 'potrei essere io', allora è già una vittoria".

Metwally sarà la prima giocatrice di Serie A1 a indossare il velo nel campionato italiano, un gesto dal grande significato per la schiacciatrice: "Significa tanto. Indossare il velo fa parte della mia persona e sono fiera di portarlo anche in campo. Dimostra che non esiste un solo modo per essere un'atleta. Spero che le persone capiscano che si può rimanere fedeli a sé stessi anche inseguendo grandi obiettivi. Dentro e fuori dal campo, mi piacerebbe mettere in luce il valore dell’unità nella diversità: essere diversi non è qualcosa da nascondere, ma da vivere con orgoglio. Voglio rappresentare fiducia, rispetto e inclusione". La giocatrice egiziana, inoltre, entrerà a far parte di una squadra composta da pallavoliste provenienti da quattro continenti diversi, simbolo di grande inclusione: "Far parte di una squadra così eterogenea significa imparare qualcosa di nuovo ogni giorno, non solo nella pallavolo, ma anche nel modo in cui pensiamo, comunichiamo e ci supportiamo".

Nel finale dell'intervista c'è uno spazio dedicato alla parte di campo, con Metwally che si è immaginata cosa potrebbe dare alla propria squadra: "Mi sto concentrando molto sulla capacità di prendere decisioni e sul tempismo, soprattutto nei momenti di grande pressione. Il livello sarà altissimo e so di dover essere sempre lucida, sia mentalmente che tecnicamente". E con le giocatrici a cui si ispira, conclude: "A Gabi (schiacciatrice brasiliana di Conegliano, ndr). Ammiro profondamente la sua energia, con quella grinta instancabile a prescindere dal punteggio. Vorrei fare mia questa qualità. Giocare contro di lei sarà un sogno che si avvera, ma anche una sfida da affrontare con tutto quello che ho". 

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