Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

VOLLEY

Volley, la denuncia di Asia Cogliandro: "Perugia mi ha fatta fuori perché incinta"

Il racconto della pallavolista su 'La Stampa': "Violenza psicologica, mi hanno fatto detestare lo sport che amavo". Arriva la risposta della società 

28 Lug 2025 - 17:06
 © instagram

© instagram

"Una storia molto triste". Parole del procuratore della pallavolista Asia Cogliandro, Paolo Buongiorno. La storia di Asia, dopo 15 anni di carriera tra A2 e A1, è quella di un grande rapporto terminato "con una inconcepibile violenza psicologica": è stata 'tagliata' da Perugia perché incinta. "Mancavano sette settimane alla fine del campionato e io pensavo di restare - racconta in un'intervista a Giulia Zonca sulla 'Stampa' - Lo comunico al direttore sportivo poi do la notizia ufficiale e subito la società mi dice di lasciare casa e di restituire anche le mensilità di affitto già pagate". Nessuna alternativa all'orizzonte: "Ho proposto di aiutarli a gestire i social o di darmi un lavoro d’ufficio per i mesi che mancavano, purtroppo il loro unico intento era sbarazzarsi di me - ha proseguito - Ho persino ipotizzato di congelare il contratto, fino al rientro, alle stesse condizioni. Io in carriera ho avuto degli infortuni: mentre sei ferma ti pagano, se sei incinta sei da allontanare. Mi hanno dato dell’ingrata, mi hanno minacciata. Sono stati lapidari, volevano proprio mi levassi di mezzo". E ancora: "Mi conveniva accettare l’accordo o non avrei più trovato una squadra. Piuttosto che tornare a giocare faccio il muratore, con tutto il rispetto, non sarei ovviamente in grado, però lo sport che amavo ora mi disgusta. Non ne voglio più sapere di quel mondo".

PERUGIA: "PAROLE COGLIANDRO SENZA FONDAMENTO"
"Con riferimento all'articolo pubblicato da 'La Stampa', la Società Black Angels Perugia Volley precisa che le dichiarazioni rilasciate dall'atleta Asia Cogliandro sono capziose, denigratorie e prive di fondamento": lo scrive la società in una sua nota. Che poi continua così: "Nello specifico la Società fa notare che la giocatrice ha comunicato in via informale il suo stato di gravidanza il giorno 20 gennaio u.s. senza produrre alcuna certificazione medica. Il Presidente e il Direttore Sportivo hanno accolto la comunicazione, facendo giustamente interrompere qualsiasi forma di attività fisica dell’atleta, il tutto per garantire l’integrità della madre e del futuro nascituro e non diffondendo in alcun modo la notizia, proprio per tutelarne la privacy e l’aspetto psicologico.  Nel mese di marzo la Società, a fronte di mancate comunicazioni ufficiali da parte dell’atleta, ha inviato una pec al suo procuratore, che solo allora ha fornito il certificato medico di accertata maternità".

Nel corso del comunicato, la società umbra spiega che di aver "avviato con l’atleta e con il procuratore un colloquio per raggiungere un accordo nella gestione del suo contratto". E poi continua: "La proposta della Società è stata quella di riconoscere all’atleta l’ottanta per cento degli emolumenti dovuti, con il restante importo integrato dal fondo di gravidanza previsto dall’Inps e dalla Fipav. Proposta che non ha trovato l’accoglimento dell’atleta, pertanto Cogliandro ad oggi ha percepito il sessanta per cento degli emolumenti, in relazione all’attività effettivamente svolta sul piano sportivo, ovvero fino a gennaio 2025". Sulla questione dell'alloggio, arriva anche una specifica: "All’atleta è stata peraltro data la piena disponibilità di continuare ad utilizzare l’alloggio e non vi è stata la benché minima pressione da parte della Società. La scelta di lasciarlo è stata esclusivamente un’iniziativa dell’atleta e non vi è stata alcuna richiesta di rimborso degli affitti pagati dalla Società, come invece afferma l’atleta".

"Così come la Società - si legge - non ha mai ricevuto dalla stessa Cogliandro proposte ufficiali relative allo svolgimento di attività e/o collaborazioni in altri settori della Società, dalla gestione social o altre mansioni di ufficio. La Società, altresì, respinge in maniera perentoria l’accusa di aver rivolto ad Asia Cogliandro qualsivoglia pressione di tipo psicologico, tanto da far venir meno la sua passione per la pallavolo".

Poi, sulla questione licenziamento, arriva anche una specifica: "Si ricorda che Cogliandro non è stata affatto “licenziata”, in quanto il contratto che la legava alla società Black Angels Perugia Volley è scaduto naturalmente il 30 giugno 2025. L’atleta quindi, successivamente a tale data, è assolutamente libera di scegliere il proprio futuro sportivo.

La documentazione contrattuale relativa ad Asia Cogliandro e tutti i colloqui formali avvenuti con il procuratore e il legale dell’atleta sono stati inviati alla Lega Volley Femminile quale materiale da fornire al fine della corretta iscrizione della società al campionato di serie A1. La Lega Volley Femminile, a fronte dell’avvenuta iscrizione, ha ritenuto tale documentazione idonea e corretta nell’operato.

La Società informa inoltre che sulla base della riforma dello sport in ambito lavorativo ha correttamente provveduto, tramite buste paga, al versamento dei contributi dedicati specificatamente alla gravidanza dell’atleta".

LEGA VOLLEY: "IN SERIE A MATERNITÀ SEMPRE TUTELATA"
"La Lega prende atto con rammarico della situazione che si è creata tra la Società Black Angels Perugia e l'atleta Asia Cogliandro, una situazione che poteva e doveva essere evitata con sensibilità e buon senso. La maternità è un diritto, una cosa bellissima, e la Lega si è sempre battuta per la tutela della vita, impegnandosi in maniera continuativa con campagne di sensibilizzazione non solo su questo tema ma su tutto ciò che riguarda la salvaguardia delle nostre atlete e di tutte le donne per l'inclusività e contro il disagio sociale. Questa vicenda perciò ci colpisce e ci rattrista ancora di più". Così il presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, Mauro Fabris, in merito alla vicenda tra la Società Black Angels Perugia e l'atleta Asia Cogliandro. "Una situazione che ora verificheremo per quanto di nostra competenza - prosegue Fabris - considerato che in sede di iscrizione al Campionato 2025-26 il contenzioso tra Perugia e l'atleta ci era stato segnalato come in corso di risoluzione consensuale. In ogni caso, troveremo il modo perché Asia, con cui ci siamo già sentiti questa mattina, come tutte le atlete che hanno vissuto la gioia bellissima di diventare mamme durante la partecipazione alla nostra Serie A, possa vivere con serenità questo suo bellissimo momento di vita privata. Ricordiamo ancora con emozione tutte le atlete che in questi anni sono diventati madri e hanno continuato a giocare nel nostro Campionato, come la Conegliano dello Scudetto 2015-16 con ben cinque mamme in rosa".

"Ci sia consentito però evidenziare come alcuni giudizi espressi - conclude Fabris - comprensibili nel momento particolare che sta vivendo la giocatrice, siano ingiusti nei confronti di una realtà come la Serie A che è diventata esempio di trasparenza, fairplay amministrativo, tutela delle atlete dentro e fuori dai campi di gioco. Per tutte valga la battaglia che da anni stiamo facendo per modificare i calendari internazionali e consentire i corretti tempi di recupero a tutela dell'integrità fisica e personale. Uno sport che Asia ha dichiarato di amare fin da bambina e che solo grazie all'impegno economico e organizzativo dei privati, Società e sponsor, lei ha potuto praticare. La Serie A non ha contributi pubblici e da anni attendiamo il potenziamento del fondo maternità statale e norme come il credito di imposta sulle sponsorizzazioni sportive a sostegno di quella che è un'eccellenza italiana riconosciuta a livello mondiale a suon di medaglie e titoli vinti dai nostri club".

LA FIPAV: "APPROFONDIREMO LA VICENDA"
"Ho letto questa mattina con amarezza la vicenda relativa ad Asia Cogliandro. Desidero esprimere ad Asia la mia piena solidarietà personale e quella di tutta la Federazione Italiana Pallavolo". Così il presidente Fipav Giuseppe Manfredi in merito alla vicenda di Asia Cogliandro. "La maternità non può mai essere vista come una colpa, né tantomeno come un ostacolo alla carriera di una sportiva. Proprio per questo, come Federazione qualche anno fa, abbiamo voluto dare un segnale concreto, istituendo 'La maternità è di tutti - ha aggiunto - , un fondo dedicato alle atlete che diventeranno madri, in maniera da accompagnarle e sostenerle in un momento così importante della loro vita. Dall'attivazione del fondo abbiamo già sostenuto molte atlete che ne hanno fatto richiesta". "Posso garantire che la FIPAV continuerà ad essere in prima linea su questo tema, oltre a vigilare affinché episodi di questo tipo non trovino spazio nel nostro movimento. Allo stesso tempo per correttezza, mi riservo di approfondire la vicenda con la società coinvolta, così da avere più elementi a disposizione", ha concluso Manfredi.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri