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Il 3 dicembre, Giornata Mondiale della Disabilità, accende i riflettori su un’Italia dello sport a due velocità. Se da un lato la domanda cresce – l'ISTAT registra quasi 360.000 alunni con disabilità, un aumento del 26% in cinque anni – dall'altro le barriere restano alte. Il recente Rapporto Osservatorio Valore Sport 2025 denuncia una realtà impietosa: oltre il 20% degli impianti sportivi italiani è inaccessibile, figlio di un’edilizia obsoleta che per il 44% risale agli anni ’70 e ’80.
In questo scenario difficile, il No Limits Team di Monza si distingue come un modello virtuoso di vera inclusione. Nata nel 2017 dalla collaborazione tra l’Associazione Silvia Tremolada e il Vero Volley, questa squadra iscritta a Special Olympics trasforma la disabilità intellettiva in una risorsa di gruppo. "Non offriamo solo sport, ma un ambiente dove chiunque, indipendentemente dalle abilità, si sente parte di un progetto", spiega Alessandra Marzari, presidente del Vero Volley.
La squadra conta circa 50 iscritti e si basa su un mix perfetto: in campo scendono 3 atleti e 3 partner (volontari o studenti) che giocano insieme. Si allenano all'Opiquad Arena, sullo stesso campo di stelle come Paola Egonu, ma con regole adattate per garantire il protagonismo di tutti: ad esempio, in ogni azione almeno un tocco deve essere effettuato da un atleta disabile. Il progetto, sostenuto dallo sponsor ArgenX, non produce solo benessere ma anche eccellenze: la veterana Sonia Ciboldi ha recentemente rappresentato l'Italia alla World Cup in Polonia, chiudendo al sesto posto.
La filosofia del team è riassunta da Massimo Tadini, direttore responsabile: "Dobbiamo smettere di parlare di due mondi – i 'normali' e i 'diversi' – che stanno nello stesso luogo ma restano separati. La vera inclusione è un'autentica mescolanza di persone che hanno opportunità diverse, ma che in campo servono l'una all'altra per raggiungere lo scopo comune: fare punto e vincere".
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