Safonov decisivo in Coppa Intercontinentale: il portiere del PSG para 4 rigori al Flamengo
Parigi ha un nuovo idolo e porta i guantoni. Matvej Safonov si è preso la scena mondiale nella notte più importante, diventando il protagonista assoluto della vittoria del PSG nella finale di Coppa Intercontinentale FIFA contro il Flamengo. Il portiere russo ha compiuto un'impresa destinata a restare negli annali: ha neutralizzato ben quattro rigori su cinque nella lotteria finale, ipnotizzando i tiratori brasiliani uno dopo l'altro. Una prestazione mostruosa, certificata da Opta, che lo rende il primo portiere del club parigino nel ventunesimo secolo a parare quattro penalty in una singola serie. Non pali o tiri fuori (come quello del compagno Dembélé), ma parate vere, decisive, che hanno consegnato il trofeo ai francesi.
La titolarità di Safonov non è stata casuale. Nato il 25 febbraio 1999, lo stesso identico giorno di Gianluigi Donnarumma – con cui l'anno scorso aveva ingaggiato un duello basato sulla sua maggiore abilità nel gioco con i piedi – il russo ha vinto la concorrenza interna anche in questa stagione. Se inizialmente aveva sostituito l'infortunato Chevalier, per la finale Luis Enrique ha fatto una precisa scelta tecnica: nonostante il recupero del francese, il tecnico asturiano ha confermato Safonov tra i pali. Una fiducia ripagata con una freddezza glaciale, la stessa già mostrata nella scorsa Coppa di Francia quando fu decisivo parando i rigori a N'Zola e al nerazzurro Diouf.
Dietro i riflessi del pararigori c'è una mente analitica fuori dal comune. Safonov è un atleta atipico: prodigio della matematica e grande appassionato di scacchi, è riuscito a conciliare il calcio professionistico con lo studio, conseguendo una laurea quinquennale in pedagogia, psicologia e comunicazione. Un background intellettuale che forse lo aiuta a leggere le intenzioni degli avversari dagli undici metri. E dire che il suo destino poteva essere lontano dalla porta: da bambino eccelleva nel nuoto, nel taekwondo e nel basket, prima che gli osservatori del Krasnodar lo convincessero a scegliere il calcio.