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Vagnozzi: "Sinner vuole sempre migliorarsi. Cahill? Saremo tutti felici se rimarrà nel team"

25 Lug 2025 - 15:24
 © IPA

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Simone Vagnozzi, il coach che insieme a Darren Cahill è il segreto della grande ascesa di Jannik Sinner, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Atp, raccontando i segreti del numero 1 al mondo, le qualità del grande rivale Carlos Alcaraz e gli obiettivi del team, che da qualche giorno ha riabbracciato Umberto Ferrara. "Jannik è un ragazzo molto calmo e maturo per la sua età, sa esattamente cosa vuole ottenere nella vita e dà sempre il massimo - ha spiegato l'allenatore marchigiano -. Se ha un segreto? Sì, l'incessante desiderio di migliorarsi, di non essere mai soddisfatto. Se non ce l'avesse, trovare la motivazione quotidiana per allenarsi sarebbe difficile. È fondamentale che il giocatore studi anche per conto proprio, è un modo per visualizzare la partita in anticipo". Poi sul Sinner fuori dal campo: "È anche un ragazzo di 23 anni divertente e geniale, molto giocoso. È una persona piacevole da avere accanto".

Non poteva mancare la domanda sul collega Cahill, che aveva annunciato l'addio al team a fine anno ma che potrebbe anche ripensarci. Per la felicità di tutti. "Io sono responsabile degli aspetti maggiormente tecnici e tattici, Cahill invece lavora sulla parte mentale ed emotiva. Ovviamente, però condividiamo tutto: il giocatore sente sempre una voce unitaria - ha dichiarato Vagnozzi - Onestamente non c'è nulla di certo, ma saremo tutti felici se rimarrà nel team. Sono molto fortunato ad aver incontrato Cahill, sia sul piano professionale che personale. C'è stata subito sintonia, questo ci ha aiutati; non era facile trovare chimica, ma abbiamo sempre messo al primo posto l’interesse di Jannik".

Da oltre un anno, Sinner è il numero 1 indiscusso del tennis mondiale: "Una posizione meravigliosa, qualcosa che cercavamo da tre stagioni e mezzo. Ogni volta che arriviamo a un torneo, di conseguenza, c'è l'intenzione di vincerlo. Vogliamo avere l'opportunità di competere e vincere il maggior numero di titoli possibile. E l'importante è avere la tranquillità di aver sempre fatto tutto al meglio".

Il lavoro, come ama ripetere il numero 1, non finisce mai: "Parliamo di atleti così esigenti che vogliono persone che li aiutino a raggiungere il massimo potenziali. Vogliono gente sincera che se necessario dica loro anche cose che non vogliono sentire. L'esperienza aiuta, così come vivere nuove situazioni con atleti diversi. I migliori coach sono coloro che ottengono grandi risultati con atleti diversi". 

Parole al miele per il grande rivale di Sinner, Carlos Alcaraz. "È un giocatore così speciale che ti pone problemi che altri non sanno creare - ha confessato Vagnozzi -. Ogni volta ti mette di fronte degli enigmi, devi prepararti appositamente nel miglior modo. Ci vuole equilibrio, come in tutte le cose. Un giocatore deve essere bravo a non esaltarsi troppo quando le cose vanno bene e allo stesso tempo non abbattersi quando non gli succede ciò che si aspettava".

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