IL CASO

Tennis, spunta una lettera di Peng Shuai: "E' tutto a posto"

La Wta, però, resta dubbiosa dopo la scomparsa della cinese: "Siamo preoccupati"

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Il numero 1 della WTA, Steve Simon, ha espresso "preoccupazione" per la sicurezza di Peng Shuai e, in una nota diffusa in serata, ha detto di dubitare delle informazioni ufficiali provenienti dalla Cina in merito. "La dichiarazione rilasciata oggi dai media statali cinesi riguardo a Peng Shuai non fa che aumentare la mia preoccupazione per la sua sicurezza", ha scritto Simon in una dichiarazione diffusa in serata. "Faccio molta fatica a credere che Peng Shuai abbia veramente scritto la mail che abbiamo ricevuto o creda quello che le viene attribuito. Lei ha mostrato incredibile coraggio nel descrivere l'accusa di violenza sessuale contro un ex elemento di spicco del governo cinese. La WTA e tutto il resto del mondo necessitano di una prova verificabile e indipendente che lei sia al sicuro. Ho cercato più volte di contattarla in varie maniere, ma senza fortuna", ha aggiunto.

Vedi anche Tennis, Peng Shuai è introvabile: "Vogliamo giustizia, non censura" Tennis Tennis, Peng Shuai è introvabile: "Vogliamo giustizia, non censura" Le riserve dell'organizzazione internazionale del tennis femminile sono legate in particolare al fatto che la giocatrice è scomparsa dal 2 novembre. Nella mail arrivata alla WTA, Peng Shuai - che ha accusato l'ex vice primo ministro Zhang Gaoli di averla costretta a fare sesso tre anni fa - smentirebbe l'accaduto: "L'informazione, soprattutto per quanto riguarda l'accusa di violenza sessuale, è falsa. Non sono né dispersa né in pericolo. Sto solo riposando a casa, è tutto a posto. Grazie ancora per esservi preoccupati di me". "Peng Shuai deve essere autorizzata a parlare liberamente, senza coercizione o intimidazione da alcuna fonte - ha sottolineato Simon - . La sua accusa di violenza sessuale va rispettata, investigata con totale trasparenza e senza censura".

La 35enne ex numero uno al mondo in doppio ha accusato sui social l'ex vice primo ministro Zhang Gaoli, che dal 2013 al 2018 e' stato uno dei politici più potenti della Cina, per averla costretta a fare sesso prima di farne la sua amante. Questa accusa è stata brevemente pubblicata il 2 novembre sull'account Weibo ufficiale della tennista (un equivalente cinese di Twitter). A partire dal 4 novembre, la Cina aveva bloccato ogni riferimento a questo messaggio attribuito a Peng Shuai della quale da allora non si erano avute notizie. 

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