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La depressione, Enrico Fermi e un QI sopra la media: ecco Atmane, tennista champagne

Il francese è la sorpresa del torneo e oggi alle ore 21 affronta Jannik: cavalcata trionfale da numero 136 del mondo, ma solo due anni fa pensava addirittura di lasciare il tennis

16 Ago 2025 - 10:23

E' l'inizio del 2023 e un ragazzo francese di 21 anni si trova nel suo letto, immobile, occhi sbarrati. E' quasi la fine, la mente ha avuto un black-out, il corpo non risponde più. Quella di Terence Atmane è una storia di rinascita, di chi ha toccato il fondo e si è trovato costretto a risalire. Il buio della depressione e la luce del tennis in fondo al tunnel. Oggi, Atmane è in semifinale al Masters 1000 di Cincinnati e stasera alle 21 affronta il numero 1 del mondo Jannik Sinner. Lo fa da qualificato, da numero 136 del mondo, da idolo del pubblico americano e con una collezione di scalpi eccellenti: il nostro Cobolli al secondo turno, poi Fritz e Rune.

Ma questa favola nasce da un incubo, ed è stato lo stesso tennista francese a rivelarlo: “Tutto è cominciato con alcuni problemi personali, che poi hanno trovato un riflesso anche nel mio tennis. Ho spinto lontano amici e famiglia, mi sono chiuso in me stesso e non sapevo come uscire da un'ansia perenne. Una notte, erano più o meno le 3, ho sperimentato una sorta di paralisi, non riuscivo a muovere il mio corpo e pensavo che fosse arrivato il mio momento. Ho controllato il polso e il mio cuore era impazzito, 215 battiti al minuto. Passato quel momento ho cercato di rilassarmi, ma il giorno dopo in campo mi sono strappato due legamenti. Tre mesi di stop, di attesa ma anche di cambiamenti: ho deciso di combattere una volta per tutte ansia e depressione, con ogni forza che avevo”.

Così parlava a settembre 2023 dopo due vittorie nei Challenger e il best ranking appena raggiunto. Ora, passati quasi due anni esatti, la rinascita è completa. Frutto di un "tennis champagne" (è proprio il caso di dirlo...), brillante, talentuoso. Frutto anche di un Quoziente Intellettivo altissimo: 158. Per intenderci, la media per gli esseri umani è di 100. Un genio della racchetta e non solo, un mago come lo definiscono in Francia. Ma lui è solo Terence, rialzatosi dalla polvere della depressione fino alla ribalta di una semifinale prestigiosa come quella di Cincinnati e contro il numero 1 del mondo. 

Quasi un paradosso, come lo stesso Atmane ha voluto sottolineare a ieri a fine match. Nella consueta firma della telecamera, infatti, il francese ha scritto "Fermi's Paradox", un chiaro riferimento al così detto Paradosso di Fermi del celebre fisico Enrico: si tratta, in sintesi, dell'eterno quesito "se siamo soli o no nell'Universo". Il "paradosso" è il contrasto tra l'affermazione che non siamo soli nell'Universo e i dati che invece contrastano con questa ipotesi.

© X

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La scritta di Atmane sulla telecamera

Cosa avrà voluto dire quel genietto di Atmane? Forse c'è un alieno tra noi? Beh, lui sicuramente qualcosa di extra-terrestre, in questa settimana, lo sta facendo. Come sembra lontano quel 2023. Comunque vada contro Sinner, da lunedì sarà numero 69 del mondo, miglior classifica di sempre. A 23 anni, l'inizio di una nuova carriera, se non di una nuova vita, propiziata anche dal decisivo cambio di allenatore, con l'arrivo a febbraio dell'esperto Guillaime Peyre. “Mi ha detto che sono una bestia, il suo modo di parlarmi mi dà sicurezza”, ha detto di lui Atmane. Perchè, molto spesso, non basta essere un genio o un mago.

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