"La parola Olimpiade quest'estate non è mai stata nominata. Solo lunedì, a un anno esatto dall'oro di Parigi, io ho detto: dobbiamo pensare solamente al Mondiale, senza dimenticare che un anno fa abbiamo vinto l'oro olimpico. Stop". Lo dice il commissario tecnico della nazionale femminile di pallavolo, Julio Velasco, in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in vista del Mondiale di volley che inizierà il 22 agosto e che vedrà le campionesse olimpiche esordire contro la Slovacchia. L'oro di Parigi per Velasco è "un vantaggio" ma anche "uno svantaggio", argomenta. "Un vantaggio perché c'è consapevolezza, le ragazze sanno di essere forti. A me preoccupava molto che lo scorso anno fosse andato tutto bene, nel senso che abbiamo lasciato proprio poco alle nostre avversarie. Quest'anno abbiamo incontrato qualche difficoltà, ci sono state partite in cui non abbiamo giocato bene eppure le abbiamo vinte. E questo è molto importante per arrivare al Mondiale. Perché le ragazze adesso sanno di avere dei punti deboli. E che però sanno uscirne", specifica. Tuttavia "l'obbligo di vincere è il fardello più pesante che uno sportivo possa avere. In tutti gli sport. Noi dello staff cerchiamo quindi di non aggiungere carichi di aspettative. Alle ragazze non serve che diciamo che devono vincere questo Mondiale. Non ne parliamo proprio. La nostra filosofia è 'palla dopo palla, set dopo set, partita dopo partita'. È da qui che è nato il mantra del 'qui ora'. Non pensare a quello che è già accaduto e non preoccuparsi di quello che non è ancora accaduto. È la legge più vecchia del mondo, non l'ho inventata io. Io l'ho solo fatta presente", conclude l'argentino.