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Il judo dà il via libera: da domani russi in gara con inno e bandiera

27 Nov 2025 - 10:57

Via libera agli atleti russi, con inno e bandiera: la federazione mondiale del judo è la prima a porre fine al bando per lo sport di Mosca, deciso dal Cio e da tutti gli organismi sportivi internazionali dopo l'invasione dell'Ucraina. Da domani, nel Grand Slam di Abu Dhabi, i judoka di Mosca potranno competere a pieno titolo. Nel 2022, la Ijf aveva tolto a Vladimir Putin la carica di presidente onorario. Ora l'Esecutivo dell'Ijf "ha votato per consentire agli atleti russi di competere di nuovo sotto la propria bandiera, con l'inno e tutti i simboli. La decisione è valida dall' Abu Dhabi Grand Slam", al via domani. 

"Gli atleti non hanno alcuna responsabilità per le decisioni dei governi o di altre istituzioni nazionali ed è nostro dovere proteggere lo sport e i nostri atleti", spiega la federazione mondiale del judo, presieduta dall'ex judoka romeno Marius Vizer. Finora, la maggiorparte delle federazioni sportive mondiali, come anche il Cio alle Olimpiadi, consente la partecipazione di atleti russi solo come neutrali, ovvero senza bandiera ne' inno, e solo se non coinvolti anche solo indirettamente nell'invasione russa, con sostegno morale o partecipazione ai corpi militari. "La IJF - sottolinea la federazione in una nota - ha attraversato un periodo di significativa pressione geopolitica con misurata responsabilità, garantendo la continua unità della famiglia del judo e la sicurezza e l'equità delle competizioni per tutti gli atleti di tutte le nazioni. A seguito dei recenti sviluppi, tra cui il ripristino della piena rappresentanza nazionale per gli atleti bielorussi, l'IJF ritiene ora opportuno consentire la partecipazione degli atleti russi a parità di condizioni. Storicamente, la Russia è stata una nazione leader nel judo mondiale e si prevede che il suo pieno ritorno arricchirà la competizione a tutti i livelli, nel rispetto dei principi di equità, inclusività e rispetto dell'IJF". La federjudo si dice "impegnata a trattare tutti i suoi membri in modo equo, senza discriminazioni, in conformità con la Carta Olimpica e i principi dello sport, che affermano che lo sport deve essere praticato e rappresentato senza discriminazioni di alcun tipo. Lo sport è l'ultimo ponte che unisce persone e nazioni in situazioni e ambienti di conflitto molto difficili. Lo sport - ribadisce Ijf - Lo sport deve rimanere neutrale, indipendente e libero da influenze politiche. Il judo, radicato nei valori di pace, unità e amicizia, non può permettersi di diventare una piattaforma per agende geopolitiche. La decisione di ripristinare la piena rappresentanza nazionale riflette la fiducia dell'IJF nelle sue garanzie etiche, nonché nella forza e nell'integrità di questo sport. Il judo promuove sempre amicizia, rispetto, solidarietà e pace".