LO SCONTRO

Sci, l'appello della Brignone: "Riaprite gli impianti a Natale"

Il governo intenzionato a non dare l'ok alla riapertura delle piste, interviene la campionessa azzurra

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È scontro tra il governo e le Regioni per l'apertura degli impianti sciisticisti. Se da una parte l'esecutivo sembra deciso a non far partire la stagione per evitare che i contagi da coronavirus aumentino, dall'altra i governatori sono invece pronti a riavviare gli impianti. Sull'argomento è intervenuta anche Federica Brignone: "È molto importante che gli impianti sciistici aprano a Natale, perché sarebbe un segnale positivo per tutti. Altrimenti, con le stazioni chiuse, il danno sarebbe irreparabile", le parole della campionessa azzurra all'Ansa. 

"È uno sport all'aria aperto nel rispetto nelle regole, uno sport che non è pericoloso e c'è distanziamento. È davero importante la riapertura come segnale positivo per tutto il Paese", le dichiarazioni della vincitrice dell'ultima Coppa del mondo.

E pure per Alberto Tomba lo stop prolungato ora non ha senso: "Lo sci è per eccellenza sport all'aperto e individuale: in più non è davvero un problema di mascherine, perché già ora si usano normalmente protezioni della bocca e del viso. E sciando neppure c'è un problema di distanziamento - sottolinea Tomba - con tutti gli accorgimenti del caso, ma le piste vanno riaperte". Se il problema è l'accesso alle piste e l'eventuale rischio assembramento, l'ex campione bolognese indica la ricetta: "Dove c'è un seggiovia a due o tre posti si va da soli, se è da cinque si va in tre. E si possono benissimo diminuire e segnare anche i posti sulle cabinovie: non c'è dunque problema a mantenere il distanziamento sugli impianti". Se il problema è la fase ristoro dell'apres sky, ovvero il dopo pista convivale tra cioccolata calda e aperitivo, l'uomo simbolo dello sci azzurro spiega che "anche in questo caso, come avviene nei ristoranti, si può limitare gli accessi nei rifugi, con mascherina e distanziamento obbligatori".

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