SCIALPINISMO

Bonnet e Mollaret superstar ma gli azzurri brillano nel Mundial sui Pirenei

Ricco bottino di medaglie per la spedizione azzurra nel secondo Mondiale skialp consecutivo nella penisola iberica

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Bonnet e Mollaret superstar ma gli azzurri brillano nel Mundial sui Pirenei - foto 1
© Maurizio Torri

È stata un’edizione dei Mondiali di scialpinismo con due protagonisti su tutti e con grandi risultati per la spedizione azzurra, quella andata in scena nella stazione sciistica di Boí Taüll (Pirenei) nella settimana a cavallo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Rémi Bonnet e Axelle Gachet-Mollaret portano a casa l'oro sia nella Sprint che nella Individual, per i nostri soprtattutto (ma non esclusivamente) risultati di squadra: secondo posto nel medagliere per nazioni e storico successo nella prestigiosa Team Race con Matteo Eydallin e Robert Antonioli. Medaglia d'oro anche con l’Under 18 Erik Canovi nella Sprint. Sul podio e in medaglia anche Alba De Silvestro, Giulia Murada, Melissa Bertolina, Katia Mascherona, Nicolò Canclini e Davide Sambrizzi.  

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© Maurizio Torri

A farla da padrone nel medagliere del secondo Mondiale consecutivo sui Pirenei (dopo quelli del 2021 a Ordino-Arcalis, Principato di Andorra) sono state Italia, Francia e Svizzera che hanno staccato nettamente i padroni di casa della Spagna e l'emergente Cina che (andando a medaglia nelle prove giovanili) di fatto prenota la scalata al podio dei grandi per il prossimo futuro. Dalla sesta alla decima posizione Austria, USA, Norvegia, Germania e Slovacchia. Francia prima per numero di medaglie del metallo più prezioso ma Italia in cima al ranking ISMF (International Ski Mountaineering Federation) per totale complessivo di medaglie. Sfogliamo il diario mundial azzurro (ma non solo) con la collaborazione per testi e foto del collega Maurizio Torri (direttore di sportdimontagna.com) che ha seguito “on site” l’intera rassegna iridata.  

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DAY ONE (martedì 28 febbraio)

I Mondiali di Boí Taüll partono bene per la Nazionale italiana nella gara Sprint, grazie alla medaglia d’oro Under 18 di Erik Canovi, il bronzo nella medesima categoria di Melissa Bertolina e l’argento under 23 di Katia Mascherona. Questo il bilancio azzurro della prova che ha visto laurearsi campioni del mondo lo spagnolo Oriol Cardona e la slovacca Marianna Jagercikova.  Per il campione di casa - che si impone sui francesi Thibault Anselmet e Robin Galindo - via libera dopo la caduta del super favorito Arno Lietha. Solo sesto il nostro Nicolò Canclini, penalizzato da un problema con i materiali (si rifarà pochi giorni dopo). Al femminile tutte dietro a Marianna Jagercikova. Seconda piazza per la francese Emily Harrop, mentre a portarsi a casa il bronzo è l'elvetica Marianne Fatton. Piazzamenti di rilievo per le nostre Giulia Murada e Giulia Compagnoni, quinta e sesta al traguardo. Tra le Under 18 oro per spagnola Laia Sellés Sánchez. Medaglia d'argento Eva Matějovičová per la Repubblica Ceca. Terza come detto la nostra Melissa Bertolina. 

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Al maschile, come in occasione del recente EYOF (European Youth Olympic Festival), a spuntarla è l’azzurro Erik Canovi che taglia il traguardo con un buon distacco su Mathieu Pharisa (Svizzera) e su Griffin Briley (USA).  Prima medaglia cinese nella storia dello skialp nella gara Under 20: la riporta Yuzhen Lamu davanti alla spagnola María Ordóñez Cobacho, con Thibe Deseyn medaglia di bronzo. La gara maschile U20 vede invece una prestazione top dell'atleta tedesco Finn Hösch. Lo svizzero Jon Kistler chiude secondo davanti al francese Jeremy Anselmet.

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DAY TWO (mercoledì 1. marzo)

Axelle Mollaret e Rémi Bonnet campioni Vertical a Vall de Boí. La fortissima atleta transalpina e l’esperto verticalista elvetico sono stati i più veloci nella prova di sola ascesa che - dalla base degli impianti a quota 2100 metri - li ha portati a tagliare il traguardo in località Base Roies a 2600 sul livello del mare. Duecentoventosette atleti in rappresentanza di ventisette differenti nazioni si sono dati battaglia sul medesimo tracciato che nel 2022 assegnò i titoli continentali di specialità nella "prova generale" di questi Mondiali. Stesso format e medesimo epilogo nel settore assoluto. Il forte vento e le rigide temperature non sono riusciti a rimescolare le carte in tavola. Pronti, via ed entrambi i super favoriti della vigilia hanno fatto il vuoto lasciando gli avversari a lottare per i gradini bassi del podio. Al maschile seconda piazza per il belga Maximilien Drion, terzo il francese Gedeon Pochat. Al femminile argento per l’austriaca Sarah Dreier e bronzo per la nostra Alba De Silvestro. Gli altri campioni del mondo di categoria sono Anselme Damevin, Katia Mascherona, Oriol Olm Rouppert, Thibe Deseyn, Erik Canovi e Yuzhen Cidan. Lisa Moreschini (argento under23) e Noemi Junod (argento under20).

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DAY THREE (giovedì 2 marzo)

Con le gambe provate da due intensi giorni di gare, sulle nevi pirenaiche è stata la volta della Team Race: per gli amanti dello scialpinismo "old style" la gara-simbolo, nonché una delle più ambite. Il movimento italiano è particolarmente legato a questa competizione che riassume quello che è l’andare in montagna, soprattutto d’inverno: con un socio al fianco sul quale poter contare nei momenti di difficoltà. Non è un caso che siamo stati anche i primi ad averla vinta con la coppia Graziano Boscacci-Ivan Murada nell’ormai lontano 2002 a Sierre Chevalier, edizione d'esordio dei Mondiali. La prova prevedeva un dislivello di 1920 metri per le donne (cinque salite, un tratto a piedi) e 2110 metri per gli uomini (sei salite, un tratto a piedi). 

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Dopo un serrato testa a testa con William Bon Mardion e Xavier Gachet, gli alpini Robert Antonioli e Matteo Eydallin hanno piazzato il sorpasso vincente che ha permesso al piemontese Eydallin di vincere il quarto oro in carriera in questa specialità ma soprattutto al suo socio valtellinese Antonioli di completare un palmarès al quale in buona sostanza mancava solo questa medaglia. Ad impreziosire lo score azzurro nella Team Race il bronzo by Davide Magnini e Nadir Maguet, forte binomio a trazione trentin-valdostana.

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Al traguardo di Base Roies fanno festa anche Alba De Silvestro e Giulia Murada (figlia del già citato Ivan), che raggiungono il migliore piazzamento possibile dietro all'imprendibile team formato dalle transalpine Axelle Mollaret ed Emily Harrop. Bene anche le nostre Giulia Compagnoni-Mara Martini, quarte al traguardo. Ecco intanto le prime parole di Antonioli e Eydallin dopo la loro vittoria, al microfono di Maurizio Torri:

"È stata una gara combattuta, su un percorso scialpinistico più che buono, abbastanza tecnico e con qualche bella discesa. Mi mancava solo questo oro e prima del via ero davvero agitato, soprattutto perché non volevo deludere il mio socio. Si sa che Matteo in queste gare è una volpe: ha sempre la fiammata al momento giusto e così infatti è stato anche oggi. Quando è arrivato il momento, mi ha agganciato all'elastico e mi ha trascinato lontano dai francesi che ci inseguivano. Top, direi!" (Robert Antonioli)

"Avevo un grande responsabilità! Quando fai squadra con un compagno dal curriculum di 'Anto' e lui ti dice 'conto su di te per vincere anche questa'... beh, non dico di non averci dormito, però ero motivatissimo anch'io! Scherzi a parte, sapevamo di poter far bene e sono contento che 'Anto' sia riuscito ad aggiungere questo titolo al suo palmarès". (Matteo Eydallin)

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DAY FOUR (sabato 4 marzo)

Dopo la giornata di pausa di venerdì 3 marzo, il Mondiale riparte con un pioggia di medaglie (alle quali manca solo quella d’oro) per la selezione azzurra nella giornata dedicata alla specialità Individual Race. Per L'Italia ben dieci passaggi sul podio. Come da pronostico obbligato (e... blindato) si impongono l’asso elvetico Rémi Bonnet e la sua… pari grado transalpina Axelle Mollaret che fanno replicano l’oro Vertical di due giorni prima. Bonnet domina fin dall'inizio, doppiando per primo tutti i punti-controllo, per poi tagliare il traguardo con poco meno di due minuti di vantaggio su Matteo Eydallin e poco più di due su Robert Antonioli, la coppia azzurra medaglia d’oro della Team Race quarantotto ore prima di conseguenza separata al traguardo da trentotto soli secondi.

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Al femminile tutte dietro alla regina Axelle Mollaret. L’assolo della francese si è concluso con tre minuti abbondanti di vantaggio su Alba De Silvestro e quasi quattro sulla sua compagna di squadra (anche in questo caso) nella Team Race (ed anche in questo caso di medaglia), vale a dire Giulia Murada. Da segnalare anche il quarto posto assoluto di Nadir Maguet e il quinto di Giulia Compagnoni. Sempre nella prova assoluta vanno a medaglia anche Katia Mascherona e Samantha Bertolina, rispettivamente seconda e terza Under 23. In gara Under 20 altre due medaglie “Made in Italy” grazie al secondo posto di Noemi Junod ed al terzo di Davide Sambrizzi. Last but not least il bronzo Under 18 di Erik Canovi e Melissa Bertolina. Si laureano campioni del mondo 2023 anche Anselme Damevin, Caroline Ulrich, Nils Oberauer, Louise Trincaz, Griffin Briley e la plurimedagliata cinese Yuzhen Cidan.

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DAY FIVE (domenica 5 marzo)

Incredibile finale di rassegna iridata per la nostra Nazionale che chiude la spedizione in terra spagnola con un secondo posto insperato nella Mixed Relay, in quella che di fatto è una delle ultime prove generali in vista del debutto olimpico a Milano Cortina 2026. A mettersi al collo la medaglia d’argento in capo ad ad una prova tutta in rimonta è stato il binomio formato da Nicolò Canclini e dall'infaticabile Giulia Murada. Partito in quarta posizione nell’ultima frazione con un ritardo di ventitré secondi dal podio, il campione bormino ha stupito tutti con un’incredibile rimonta nella prova vinta dalla coppia transalpina Emily Harrop-Thibault Anselmet, rifacendosi della sfortuna del primo giorno di gare. Medaglia di bronzo a "Francia 2" di Gachet-Mollaret/Galindo.

In gara anche i giovani. Dopo le qualifiche e una finale combattutissima, l’hanno spuntata gli svizzeri Thibe Deseyn e Jon Kistler davanti ai francesi Louise Trincaz e Jeremy Anselmet. Terzo al traguardo il team andorrano di Lea Ancion Havet e Oriol Olm Rouppert.

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Dalla stazione di sport invernali più alta della catena pirenaica che ha ospitato la dodicesima edizione della rassegna iridata i riflettori del mondo skialp si spostano senza soluzione di continuità (e senza staccare la corrente) ad illuminare gli scenari innevati delle prove classiche del calendario La Grande Course: nell'immediato la Pierra Menta (il Tour de France dello scialpinismo), a seguire tutti sul versante italiano dell'arco alpino per Adamello Skiraid e Trofeo Mezzalama. Da ricordare che mancano ancora due tappe di Coppa del Mondo (Austria e Norvegia) e che il 25 marzo sulle montagne di confine tra Lombardia e Trentino la gara proposta da Adamello Ski Team incoronerà i nuovi campioni mondiali nella specialità Long Distance. Ora che le migliaia di metri di dislivello nelle gambe iniziano a farsi sentire, diventa fondamentale centellinare le energie per raccogliere il più possibile dalla fase culminante di un inverno che - nonostante le rarissime precipitazioni - ha comunque confermati e rispettato tutti gli appuntamenti più importanti di una disciplina che sta vivendo una "stagione" estremamente dinamica: tra innovazione e tradizione, grandi classiche e Coppa del Mondo ma soprattutto... con focus sull'esordio olimpico di Milano Cortina 2026 sempre più vicino!

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