TRAILRUNNING

Sierre-Zinal: doppietta made in Kenya nella "corsa dei cinque quattromila"

Parterre "stellare" e risultati a sorpresa nella quarta tappa delle Golden Trail World Series by Salomon

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© GoldenTrailSeries/Sierre-Zinal/Jordi Saragossa

Puntava alla “decima”, Re Kilian ma così non è stato. Nella 49esima edizione della mitica Sierre-Zinal però l’altrettanto leggendario campione spagnolo - nove volte vincitore in un arco di tempo di tredici anni (!) si è dovuto accontentare di un pur sempre onorevole piazzamento al margine basso della top five. Ad imporsi nella “corsa dei cinque quattromila”(quarta tappa delle Golden Trail World Series by Salomon) tra le montagne del Vallese - in Svizzera - è stata invece l’onda africana di Mark Kangogo ed Esther Chesang, alla cui giornata di gloria è mancata solo la ciliegina sulla torta del record sulla distanza, rimasto imbattuto sia nel campo maschile che in quello femminile.

© GoldenTrailSeries/Sierre-Zinal/Philipp Reiter
Alla Sierre-Zinal il "Fattore K" conta, eccome se come ma... non esattamente nella forma prevista: non Kilian ma Kenya! Gli atleti africani non aveva mai vinto fino ad ora un appuntamento delle Golden Trail World Series. Anche se nella prova elvetica (che va in scena senza interruzione dal 1974 e che nemmeno la pandemia è riuscita a fermare) l’eritreo Petro Mamu si era imposto nel 2016 e la campionessa keniana Lucy Murigi Wambui che può vantare tra le donne ben tre affermazioni (2015, 2017 e 2018). Ed è proprio dal Kenya che vengono Mark Kangogo ed Esther Chesang, autori della straordinaria doppietta 2022. 

© GoldenTrailSeries/Sierre-Zinal/Jordi Saragossa

Sembrava in grado di abbinare alla vittoria anche il record della gara che appartiene a Kilian Jornet, ma per questa volta Kangogo (due ore, 27 minuti e 31 secondi il tempo finale dell'atleta del Team Daudin/On Running) deve accontentarsi del primo posto sulla linea del traguardo della prova definita la "Fast&Furious" del circuito GTWS, “lontano” un minuto e 56 secondi dall’asticella fissata due anni fa da Kilian (due ore, 25 minuti e 35 secondi).

Mark ha letteralmente volato dall'inizio alla fine dei 31 chilometri (con 2200 metri di dislivello positivo ed 800 negativo) della prova conosciuta anche come “corsa dei cinque quattromila" perché sono tante sono le montagne che superano questa quota a fare da sfondo all’itinerario. Per la precisione Weisshorn(metri 4506), Zinalrothorn (4221), Obergabelhorn (4073), Cervino (4478) e Dent Blanche (4357). Queste le prime impressioni del vincitore:

"È stata davvero dura, ma sono riuscito a realizzare il mio piano. Mi sono allenato molto duramente in Kenya per centrare questo risultato e cercare di essere il migliore. Sono anche caduto nel finale, temevo di essermi fatto male al ginocchio. Ora posso tornare in patria dalla mia famiglia, estremamente soddisfatto per quello che è sicuramente il miglior risultato della mia carriera, almeno fino ad ora".

© GoldenTrailSeries/Sierre-Zinal/Jordi Saragossa

Alla caccia della decima vittoria alla Sierre-Zinal, Kilian Jornet deve rimandare a data da destinarsi l'appuntamento con la doppia cifra al cospetto dei "quattromila" del Vallese, per accontentarsi del quinto posto, oltretutto “bruciato” in prossimità della linea d’arrivo da Petro Mamu. Vincendo come già detto sei anni fa (e quindi a ben altro livello), l’atleta eritreo del Team Scarpa era già riuscito a… rompere le uova nel paniere al campione catalano, vincitore nel 2009 e nel 2010 e poi dal 2014 allo scorso anno, con la sola interruzione appunto del 2016!

© GoldenTrailSeries/Sierre-Zinal/Jordi Saragossa

Per una volta in ombra Kilian, la Spagna festeggia comunque con Andreu Blanes Reig (Team Hoka One One/Cárnicas Serrano), secondo ad un minuto e 48 secondi dal vincitore, al culmine di una stagione piena zeppa di complicazioni, come lui stesso ha spiegato:

"È semplicemente incredibile. Non ci volevo credere. Quando ho superato Kilian mi sono detto solo: ora devo dare il massimo per il podio. Alla fine sono arrivato secondo ed è fantastico! Ho avuto tantissimi problemi con il Covid, non potevo più fare nulla. Quest'anno è stato un veramente un incubo, e questa ora è pura gioia. Ho passato davvero sette mesi d’inferno. Probabilmente non di tratta dei miglior risultato della mia carriera ma è sicuramente la cosa migliore che mi sia successa da tanto tempo a questa parte!"

© GoldenTrailSeries/Sierre-Zinal/Philipp Reiter

Sul terzo gradino del podio un altro atleta del Kenya: si tratta di Patrick Kipngeno (Team Run2gether, Kenya) che ha raggiunto il traguardo in due ore, 29 minuti e 35 secondi. Alle spalle di Mamu e Jornet, chiudono la top ten Philemon Kiriago Ombogo, Robert Pkenboi Matayango, Daniel Osanz, l’idolo di casa Rémi Bonnet e l’eterno piazzato Robbie Simpson, quattro volte secondo alle spalle di Kilian ed anche in quest’ultima occasione… a rispettosa distanza dal re detronizzato, anche se in posizioni appena meno nobili.

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Migliore degli atleti italiani al traguardo Francesco Puppi, quattordicesimo, subito davanti al giovanissimo Daniel Pattis (Brooks Trail Runners). Da registrare anche la ventesima posizione finale di Cristian Minoggio e la ventiduesima di Cesare Maestri. Meritano una citazione anche Fabio Ruga (50esimo), Gianluca Ghiano (52esimo), Daniele Felicetti (61esimo) e Roberto Giacomotti (62esimo).

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Nella prova femminile, Maude Mathys puntava al poker consecutivo dopo le vittorie del 2019, 2020 e 2021 (tre come Lucy Murigi, stavolta settima), in occasione del primo successo con il record della gara: due ore, 49 minuti e 20 secondi. Davanti al suo pubblico però la campionessa elvetica del Team Salomon si è però dovuta arrendere allo straordinario stato di grazia di Esther Chesang (Skyrunners Kenya) che l’ha preceduta sul traguardo con il tempo di trenta soli secondi, senza però riuscire a batterne il record: due ore, 52 minuti ed un secondo il finishing time della keniana (58esima della classifica assoluta) che così ha commentato a caldo la sua performance vincente, svelando subito un retroscena curioso:

"Sono così felice di questo risultato, in particolare perché questa è stata la mia prima vera gara di trailrunning. Ho realizzato braccialetti fatti a mano e li ho venduti per finanziare questa trasferta, quindi vorrei ringraziare tutti coloro che li hanno acquistati! Anche mio marito Matthew Kiptanui avrebbe dovuto gareggiare: purtroppo hanno messo la data sbagliata sul suo visto, quindi non ha potuto venire. Non vedo l'ora di raggiungerlo per festeggiare e spero che potremo tornare presto per altre gare. Non so quando, ma spero che sia molto presto perché amo l'atmosfera delle gare europee!"

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Alla Mathys, 60esima della classifica assoluta, non è rimasto che inchinarsi alla rivale e "accomodarsi" sul secondo gradino del podio, in attesa di riprovarci fin dal prossimo anno (quando la Sierre-Zinal toccherà quota cinquanta!). Maude può intanto consolarsi con il suo record, dalla quale la vincitrice è rimasta lontana due minuti e 41 secondi.

"Sono davvero contenta di questo secondo posto. Certo, si rimane un po' delusi quando ci si rende conto che solo una trentina di secondi ti separano dalla vittoria. Il finale è stato duro: ero sfinita ed avevo pure i crampi. Mi mancava un po' di allenamento perché mi ero preparata quasi solo con la bici, allo scopo di permettere ai miei tendini di recuperare.  

© GoldenTrailSeries/Sierre-Zinal/Philipp Reiter

Come tra gli uomini, anche nella prova femminile il Kenya si assicura il gradino più alto e quello più basso del podio. Il terzo posto appartiene infatti a Philiaries Kisang (Team Daudin/On Running, come il vincitore della gara maschile), che taglia il traguardo in due ore e 58 minuti esatti, 84esima assoluta. La keniana Teresiah Omosa Kwamboka e l'irlandese Sarah McCormack completano la top five mentre punti preziosi per la classifica generale del circuito li raggranella la spagnola Sara Alonso, nona al traguardo.

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Migliore italiana nella classifica finale della Sierre-Zinal 2022 è Camilla Magliano. La fortissima piemontese del Team Salomon ha chiuso la prova in quattordicesima posizione. Appena alle sue spalle - sedicesima dopo la transalpina Julie Roux, una delle toprunners del circuito - si piazza infatti la valtellinese Alice Gaggi (Brooks Trail Runners). Due campionesse di grande esperienza, Camilla ed Alice, sempre all'altezza della situazione sul palcoscenico internazionale.

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Messo alle spalle l’impegnativo uno-due agostano di Stranda Fjord Trail Race e Sierre-Zinal, i protagonisti delle Golden Trail World Series by Salomon tirano il fiato in vista del rush finale del circuito. Prima il tour nordamericano della seconda metà del mese di settembre (Pike’s Peak Ascent e Flagstaff Sky Peaks), poi il… Tour de France del trailrunning: la superfinale da cinque gare in cinque giorni che - alla fine di ottobre - chiuderà a Madeira la stagione del circuito griffato Salomon.

© GoldenTrailSeries/Sierre-Zinal/Philipp Reiter

Nella classifica generale, tra gli uomini al comando resta saldamente nelle mani del nostro Davide Magnini (Team Salomon, 488 punti), davanti a Elhousine Elazzaoui (Pini Mountain Racing, 406) ed al britannico Jonathan Albon (Team The North Face, 400), vincitrice alla Marathon du Mont-Blanc di Chamonix ed in Norvegia. A chiudere la top five il francese Thibaut Baronian (Team Salomon, 396) e Robert Pkenboy Matayango (Skyrunners Kenia, 390). Da parte sua, Kilian Jornet (Team NNormal, 336) è settimo alle spalle del connazionale Mauel Merillas (Team Scarpa, 372).

© GoldenTrailSeries/Sierre-Zinal/Philipp Reiter

Tra le donne, davanti a tutte la spagnola Sara Alonso (Team Salomon, 492 punti), seguita da ben quattro compagne di squadra: la neozelandese Caitlin Fiedler (406), l’elvetica Maude Mathys che con il secondo posto della Sierre-Zinal ha raggiunto quota 352 punti, la francese Julie Roux (330) e la spagnola Oihana Kortazar (294). Migliore delle italiane Fabiola Conti (lei pure Team Salomon). Fermata... sul più bello da un infortunio, la campionessa milanese è ottava a quota 260, alle spalle dell’elvetica Therese Leboeuf e della spagnola Patricia Pineda Cornejo (Team La Sportiva), appaiate poco sopra, a quota 266 punti.

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