TRAILRUNNING

Il Gatto Rosso, la Contessa e la Luna Nascente: Val di Mello Winter, quelle strane occasioni  

Appuntamento a fine mese per la seconda edizione della prova trail sui sentieri della spettacolare Yosemite delle Alpi.

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La suggestione dei luoghi attraversati di corsa e la sostanza tecnica della prova: non tutti possono ambire ad avere entrambe. Val di Mello Winter Trail… può! La seconda edizione della gara (si spera!) sulla neve è in programma domenica 30 gennaio nello scenario - unico nel suo genere - della Val Masino ed in particolare del suo ramo orientale: la fiabesca Val di Mello, uno degli angoli più belli dell'intera catena alpina. Le iscrizioni sono aperte: è corsa... al pettorale!

Due i percorsi allestiti e proposti da un comitato organizzatore competente ed appassionato che andremo a conoscere più avanti. La gara competitiva da undici chilometri e 300 metri di dislivello positivo (tutta corribile quindi e particolarmente intensa!) partirà dal campo sportivo di San Martino Valmasino, in pratica... l’ombelico della vallata, trovandosi proprio nel punto in cui il solco principale si dirama ad ovest nella Valle dei Bagni (che conduce nello spettacolare anfiteatro del Pizzo Badile e del Pizzo Cengalo), ad est invece nella Val di Mello, che si addentra fino ai piedi del Monte Disgrazia, che la separa dalla Valmalenco.

Partenza a tutta (per i top runners, almeno!), allo scopo di evitare imbottigliamenti, prendendo nelle prime posizioni il nuovo sentiero che si snoda tra sassi e grotte suggestive fino alla località Bregolana. Dalla Valle dei Bagni di Masino si fa inversione di rotta, passando per la “panoramica” sovrastante l’abitato di San Martino - viaggiando a mezzacosta in direzione della Val di Mello. Raggiunto il cui imbocco, l’itinerario segue - con salita costante ma contenuta - una bellissima mulattiera che si snoda tra le zone chiave della valle: l'osteria Gatto Rosso, il laghetto, la pozza… prosaicamente denominata “bidet della contessa”, sino a giungere in località Cascina Piana, secondo (ed ultimo) giro di boa della prova. Sulla via del ritorno, un bel single track con panorama mozzafiato tra vette granitiche e suggestivi passaggi tra boschi e prati innevati regalerà ai concorrenti grandi emozioni ed il piacere della corsa in natura, ormai lanciati verso il traguardo di San Martino, dove si chiude l'itinerario ad anello.

A pochi minuti dallo start della gara competitiva sarà dato il via della camminata di quattro chilometri pensata per le famiglie. Quest’ultima passerà per il centro del paese e farà direttamente rotta sulla Val di Mello, utilizzando come “bretella” un sentiero che si ricongiunge appunto alla mulattiera. Arrivati al parcheggio del Gatto Rosso si prenderà il ponte che segna l’imbocco della discesa che riporterà tutti al traguardo.

Le novità di questa edizione saranno l'introduzione del bellissimo sentiero che porta in località Bregolana (gara lunga), al fine di limitare il più possibile i tratti iniziali lungo l’asfalto, oltre a due traguardi volanti: il primo cinquecento soli metri dopo il via, in zona Bar Kundaluna (ben conosciuto dagli aficionados della Val di Mello) per dare fin da subito fuoco alle polveri e vivacizzare la competizione, il secondo invece in prossimità del laghetto, nel cuore incantato della gara.

Dietro le quinte di Val di Mello Winter Trail c’è ASD Team Gigiat, fondato da Valentino Speziali, Mirko Bertolini e Giacomo Sertori. Il nome del neonato sodalizio è tutt’altro casuale: l’obiettivo del team è infatti la promozione dei luoghi anche attraverso il richiamo alla leggenda del gigantesco e mostruoso Gigiàt, un incrocio tra caprone e camoscio dal pelo foltissimo, che si fa tosare ogni primavera dalla popolazione locale. Come detto sopra, le iscrizioni sono aperte ed i moduli per l'iscrizione si possono trovare sulla pagina facebook Val di Mello Winter Trail.

(In collaborazione con Maurizio Torri)

Con l’intento di invogliare i dubbiosi, ripubblichiamo intanto un ampio estratto della nostra esperienza nella prima edizione di VDM WT, di domenica 9 febbraio del 2020: una delle ultime gare andate in scena prima che la pandemia fermasse tutto il movimento fino a primavera inoltrata… Torniamo quindi indietro di ventitré mesi.

L’idea originale era quella di rispolverare i ramponcini, montarli sulle scarpe da trail per aumentarne adeguatamente la tenuta sulla neve e lanciarsi (more or less) lungo i sentieri innevati dell’incantevole Val di Mello. Invece i miei preziosi attrezzi invernali sono rimasti nello zaino perché la prima edizione del Val di Mello Winter Trail è andata in scena senza neve ma in compenso largamente provvista di passione, entusiasmo, divertimento e … ghiaccio.

Ghiaccio non particolarmente abbondante, ben segnalato, ma ugualmente insidioso: troppo poco per utilizzare i micro ramponi senza … distruggerli, ma abbastanza per non azzardarsi a prendere sottogamba la prova. Mi chiudo alle spalle di buon’ora (buona e pure … freddina) la porta della mia base in Valmalenco per arrampicarmi lungo i tornanti dalla Val Masino. Contornato il Sasso Remenno, santuario dell’arrampicata popolarissimo tra i climbers nazionali e non solo, in un attimo sono davanti all’ufficio turistico di San Martino. Mirko Bertolini e Valentino Speziali - trailrunners sopraffini - sono entrambi indaffaratissimi, alle prese con le incombenze del loro esordio nel ruolo (complicatissimo e dispendioso) di organizzatori.

Valentino tra l’altro riuscirà addirittura a schierarsi al via ed a fare corsa di vertice. Per entrambi, oltre che con la mancanza di neve, ci sono da fare i conti con gli ultimissimi ritocchi alla “creatura”: la distanza viene ridotta di un paio di chilometri (dieci al posto di dodici) come risultato del taglio del settore più orientale del percorso, in Val di Mello. Laggiù (anzi, lassù) il pericolo ghiaccio è molto pronunciato. Non si può fare diversamente: runners ed organizzatori non sono praticamente mai sulla stessa lunghezza d’onda in questi casi. Mirko e Valentino lo sanno meglio di tutti frequentando entrambi i ”versanti”.

Scattiamo a molla alle dieci ed un quarto, dal centro sportivo di San Martino, con quindici minuti di ritardo sul programma originale, necessario (come detto sopra) per consentire ai raggi del sole di raggiungere e scaldare una porzione più ampia dell’itinerario, quasi completamente adagiato sul fondovalle, incassato tra pareti molto ripide e quindi particolarmente “inaccessibile” alla luce naturale, soprattutto nei mesi invernali!  

I primi chilometri sono tutti su asfalto e fanno subito la differenza tra top runners e … resto del mondo. Attraversiamo il paese e ci dirigiamo con varie svolte verso l’imbocco della Valle dei Bagni. Lasciamo però la strada per un sentiero tra i boschi che mi fa ripensare al vicino “paradiso” della Foresta dei Bagni del Masino. Un luogo incantato. Dall’altra parte del fondovalle vedo i top in bagarre, il podio già ben delineato. Luca Del Pero, talento emergente dei Falchi di Lecco, è lanciato verso la vittoria che coglierà di ritorno a San Martino in quarantuno minuti, uno scarso di vantaggio sull’intramontabile Emanuele Manzi (US Malonno) ed uno e diciotto sul portacolori della Recastello Radici Group Fabio Ruga.

Un paio di minuti dopo, rapida inversione di marcia anche per noi e (già bruciata buona parte dei duecentocinquanta metri circa di dislivello positivo) andiamo a prendere la strada panoramica che collega “in quota” i due rami della Val Masino. Si corre ora in discesa o quantomeno in falsopiano, finalmente al sole, a monte della case di San Martino. Come al solito mi sono ottimisticamente schierato troppo avanti nella gabbia ed è praticamente dallo start che mi vedo passare a destra ed a sinistra. Seguo per un certo tratto Natalie del Team Valtellina che chiuderà undicesima nella classifica femminile, il cui podio sarà composto dalla campionesa toscana (ma orobica... d'adozione) Samantha Galassi  del team Recastello Radici Group (vincitrice appena sotto i cinquanta minuti) e dalle locals Elisa Compagnoni (Atletica Alta Valtellina) e Lucia Moraschinelli (GP Talamona) che tagliano il traguardo in quest’ordine.

La panoramica viaggia sempre più in discesa, man mano che ci avviciniamo all’inizio della sezione clou della prova. Dallo sterrato si passa all’acciottolato: cambiamento di fondo e anche di pendenza, perché ora si torna a salire, “vincendo” - senza lo straccio di una svolta prendifiato - una sorta di gradino che immette nella Val di Mello propriamente detta. Di nuovo sentiero, salita leggera, impercettibile ed a tratti addirittura piacevole. Sosta volante al ristoro di Luna Nascente, the bollente e poi via. Abbandoniamo il percorso originale, piegando a destra, superando il torrente su un ponticello, per guadagnare la sinistra orografica. Da qui, tranne rare e brevi rampette innocue, è tutta discesa. Bellissima, godibilissima, sempre più definita. Mi monta in groppa la “scimmia” (molto lontana dal suo habitat naturale!) e, per restare in ambito ... zoologico, sfrutto un paio di “lepri” per aumentare l’andatura. Sono ormai giù, ultimi due o trecento metri in piano, tra l’incoraggiamento del pubblico e il “dai, bravo, è finita” di chi … l’ha già finita da un pezzo ed è già alle prese con il defaticamento.

Gonfiabile, traguardo, cronometristi, mani sulle ginocchia, busto piegato in avanti. Sbuffando. Soddisfazione e fame, tanta fame! Birra, panino con salsiccia. Mi avvio alla macchina. Anzi no, prima bis di panino con salsiccia. Quando ci vuole, ci vuole! Penso già alla prossima. In mezzo, le cose di tutti i giorni. Così diverse da questi giorni speciali. Da queste strane, bellissime occasioni.

  

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