NATIONS LEAGUE

Nations League, Martinez: "Proveremo a demolire il muro francese. All'Inter Lukaku è cresciuto"

Il tecnico dei Diavoli Rossi in vista della sfida con la Francia: "Questa generazione è speciale e meriterebbe un titolo"

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"Proveremo a demolire il muro francese, sicuramente non sarà un'amichevole". Il ct del Belgio Roberto Martinez avvisa la Francia alla vigilia della seconda semifinale di Nations League. Su Lukaku: "Quando parli di lui, pensi subito ai suoi gol e dovremo essere bravi a metterlo nelle condizioni di segnare. Il suo periodo in Italia gli ha permesso di maturare molto". 

Getty Images

"Mi sono sempre chiesto come una nazione di 11 milioni di persone potesse produrre giocatori così diversi. È una generazione speciale e meriterebbe un titolo", ha detto poi Martinez parlando al quotidiano spagnolo AS: "All'Everton ho allenato tre giocatori del Belgio, Fellaini, Miralles e Lukaku, nessuno avrebbe detto che provenissero dallo stesso paese”

Ancora su Lukaku: "A 16 anni era già pronto - ha detto - ma è davvero cresciuto all'estero. Ho potuto godermelo a 19 anni nell'Everton. Era sempre ossessionato dagli obiettivi. È un 9 che può giocare spalle alla porta, penetrare negli spazi, che ha una grande condizione fisica, ma soprattutto il suo grande talento è nella capacità di segnare".

E poi c'è Hazard, una stella di massimo livello al Chelsea, in difficoltà nelle ultime stagioni al Real e in nazionale: "Eden ha avuto due anni molto duri di infortuni. L'ho visto vincere in Francia, in Premier, segnare in tutti i modi, fare la differenza nell'uno contro uno, brillare tecnicamente in un campionato fisico come quello inglese e poi in nazionale è stato unico. È un peccato non aver visto Eden felice negli ultimi due anni. Non è riuscito a dare il meglio di sé a Madrid e il grande potenziale che ha non si è visto - spiega Martinez -. Detto questo ha grande carattere, è un leader, il capitano del Belgio e ha un'influenza molto importante all'interno della squadra. A livello umano ci si può fidare di Eden e a livello calcistico non si discute. È una questione di tempo, prima o poi anche in Spagna si vedrà il miglior Hazard".

Ma al di là dei singoli interpreti ("Courtois è tra i due o tre migliori al mondo e sta per diventare il più grande di tutti"), il ct dei Diavoli Rossi ha spiegato che bisogna "essere fedeli a uno stile più che a uno schema" e che il primo tecnico di riferimento per lui è stato Johann Cruyff: “Ha introdotto concetti che non si erano visti prima. Ha influenzato il calcio come nessun altro, ma sono rimasto affascinato anche da altri allenatori come Toshack, Maturana e Sacchi".

E a proposito di Cruyff, sembra che il Barcellona stia pensando proprio a Martinez per prendere il posto di Ronald Koeman: "Non ci ho pensato a questa possibilità, sono concentrato sulla Nations League del Belgio, è questo che mi preoccupa ora".

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