Milano in piazza per la MotoGP
Un intero mese di pausa (quasi un antipasto di quella estiva), di recuperi post-traumatici e di libertà: soprattutto di parole e di pensieri. Mancano solo quelle ufficiali e di prammatica poi sarà di nuovo e finalmente azione in pista. Le sfide del Mugello sono tante e molto ricche di significato. Una lista lunghissima per una classifica generale invece molto corta. Ranghi serrati: è ciò che il GP di Francia andato in scena quattro settimane fa restituisce (anzi consegna) a quello d'Italia, primo di un trittico (Mugello, Sachsenring e Assen) che verosimilmente darà un nuovo volto alla classifica, scremando la shortlist dei candidati al titolo per la lunga volata che inizierà dopo il nuovo mese di sosta (luglio).


Al Mugello chiedono credenziali...iridate anche Brad Binder e Jorge Martin, a loro volta separati da un solo punto (81 a 80) a favore del sudafricano e quindi a poco più di una decina di lunghezze dal vertice. Lo spagnolo di Pramac è stato protagonista assoluto a Le Mans con la vittoria nella Sprint ed il secondo posto nel GP full distance. Da parte sua, il pilota della KTM - spesso molto efficace nell'assaggio del sabato - deve ancora trovare la sua dimensione sulla lunga distanza e quindi sui punti pesanti in palio alla domenica.

Fuori dalla top four, il ranking propone un vero e proprio mucchio selvaggio, il cui capomandria (senza offesa) è Johann Zarco. Sono 66 i punti messi fin qui in cascina dal francese, quasi equidistante dal proprio compagno di squadra Martin (che in casa sua - di JZ - lo ha preceduto in entrambi i format di gara)e da Luca Marini che insegue a quota 54 punti. Impensabile però che (almeno al momento9) che Johann possa candidarsi per il bersaglio grosso. Non senza essere prima passato per quella prima vittoria in MotoGP che continua a sfuggirgli. Meglio considerarlo per ora uno degli arbitri della corsa al titolo: insieme al già citato Marini e al trio Maverick Vinales-Jack Miller e (ahilui) Fabio Quartararo, in coabitazione a 49 punti.

Abbiamo dimenticato qualcuno? No, abbiamo semplicemente di "smarcare" da tutti gli altri Enea Bastianini e Marc Marquez. Perché da entrambi è giusto aspettarsi (almeno in prospettiva) un ruolo tutt'altro che marginale. Il Cannibale spagnolo perché una base di (ri) partenza da 41 punti non è da sottovalutare, l'italiano perché Enea per "fame arretrata" e motivazioni non è secondo a nessuno e - appunto - il segno che il ducatista ufficiale può ancora lasciare su questa stagione è potenzialmente molto profondo.
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