MotoGP, le pagelle del Sachsenring: Marquez padrone, baratro Iannone

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MARC MARQUEZ – VOTO 9,5
Al Sachsenring si muove come nella sua cameretta. Insomma potrebbe correre anche al buio visto il livello di confidenza con questo asfalto. Così mette in fila l'ottavo trionfo di fila e passa in testa al mondiale con un'agilità che mette paura.
 
JONAS FOLGER – VOTO 9
La Yamaha clienti ci aveva abituato ai guizzi di Zarco. Al Sachsenring invece è stato Folger a prendersi il palcoscenico tenendo testa al fenomeno MM93. Jonas si arreso solo negli ultimi chilometri centrando un podio che, al primo anno tra i grandi. ha il sapore dell'impresa.
 
DANI PEDROSA – VOTO 7,5
È' come le lucine dell'albero di Natale, si accende e si spegne a intermittenza. Qui DP26 ha trovato la luminosità necessaria per partecipare alla festa della Honda. Nonostante l'andamento altalenante  è quinto nel mondiale a 26 punti dal compagno di squadra.
 
MAVERICK VINALES – VOTO 7
Fa una fatica bestiale in qualifica e nella prima parte della gara, poi si trasforma in un missile capace di infilare anche il il prestigioso compagno di squadra. Per tornare Top Gun occorre recuperare un po' di fiducia ma stavolta il ragazzo non cade e riesce a limitare i danni.
 
VALENTINO ROSSI – VOTO 6,5
Una settimana dopo il numero di Assen piomba quasi nell'anonimato. È la dimostrazione di quanto l'interpretazione delle gomme Michelin stia influendo su questa stagione. Naturalmente il discorso vale per tutti. Comunque VR46 è lì, a 10 punti appena dalla vetta.
 
ANDREA DOVIZIOSO – VOTO 6
Punta sulla mescola morbida e perde inevitabilmente la scommessa. Nella seconda parte della corsa fa ricorso all'esperienza per evitare un crollo che avrebbe potuto avere conseguenza ancora più pesanti sulla classifica.  
 
JORGE LORENZO – VOTO 4,5
Il solito lampo iniziale prima di spegnersi e chiudere ancora una volta fuori dai primi 10. Un mezzo disastro dopo essersi illuso di aver recuperato  la bacchetta magica per gestire la Desmosedici.
 
ANDREA IANNONE – VOTO 4
Kevin Schwantz, uomo simbolo nella storia della Suzuki, lo bacchetta alla vigilia della gara. La replica di Iannone arriva puntuale. Un altro volo e la zavorra del sedicesimo posto nel mondiale, preceduto pure da Loris Baz. Un anno fa la Suzuki era abituata ad altro.

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