Con una pista che andava progressivamente asciugandosi dopo gli
acquazzoni dell'ora di pranzo i piloti hanno dovuto aspettare gli ultimissimi minuti della sessione per lanciarsi nell'attacco al tempo e provare a migliorare i crono della mattinata.
Marquez ha mostrato un passo impressionante, un segnale chiaro che il leader del mondiale punta all'uno-due Repubblica Ceca-Austria per cercare lo strappo in classifica.
Vinales ha avuto segnali confortanti dalla sua M1, che potrebbero aiutarlo ad uscire da un periodo di appannamento, mentre
Lorenzo ha confermato il buon feeling con la nuova carena "alata" della Ducati. Lo squillo decisivo, però, è stato del Dovi, che dopo tre gare abbastanza anonime sa di dover sfruttare un circuito amico come quello austriaco per continuare a fare la voce grossa anche nella corsa al titolo iridato.
In top 10 (e quindi al momento direttamente in Q2) si piazzano anche la Yamaha Tech 3 di
Johann Zarco (4° in FP2 a + 0''476), la Honda LCR di
Cal Crutchlow (7° a + 0''622), l'Aprilia di
Aleix Espargaro (8° a 0''680), la Ducati Pramac di
Scott Redding (9° a + 0''719) e la Ducati Avintia di
Barbera, che è solo 17° in FP2 ma può contare sul miglior tempo assoluto della mattinata per garantirsi un piazzamento tra i migliori dieci.
L'unico tra i big decisamente attardato è Valentino Rossi, che non va oltre il 12° tempo in FP2, il 13° complessivo di giornata. Il Dottore ha lamentato qualche problema all'anteriore nel corso della sessione pomeridiana, non riuscendo mai ad avvicinare i tempi dei migliori. La buona notizia per lui è che per sabato non è prevista pioggia e potrà andare a caccia del tempo utile in FP3.
Solo 15° nel combinato Danilo Petrucci, mentre chiude col 17° tempo complessivo Andrea Iannone, che però non ha sfruttato la gomma soft nel finale ed è apparso ottimista in vista del prosieguo del weekend.