La difesa di Fenati: "Di fretta dal nonno in fin di vita"

"Non andavo a una velocità folle, adesso dovrei cercare di essere praticamente invisibile"

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A poche ore dalla notizia della sua denuncia per eccesso di velocità e lite con la Polizia, Romano Fenati si è affidato ai social per raccontare la sua verità. E ci è andato pesante. "Ovviamente, adesso, qualsiasi cosa io faccia, devo stare attentissimo. Lo so. Sono stato troppo a lungo nell'occhio del ciclone per non essere considerato un'occasione di Comunicazione per chiunque. Quindi dovrei cercare di essere praticamente invisibile, senza mai prestare il fianco a nessuno. Sembra quasi facile, vero? Almeno così sembra. Venerdì mi hanno chiamato dall'ospedale di Ancona dove mio nonno si trova in fin di vita. Mio nonno è una delle persone più importanti della mia vita", ha scritto.

E ancora: "Lo hanno operato al cuore: un'operazione delicata e complicata. Dopo l'intervento sono subentrate delle complicazioni e mi hanno chiamato di andare con urgenza. In autostrada la Polizia mi ha fermato per eccesso di velocità ma non andavo ad una velocità folle. Sopra il codice si, lo ammetto. Ho chiesto di fare subito il verbale per ripartire, ma il trattamento che mi è stato riservato, da uno dei due, perché ero Romano Fenati, è stato allucinante. Ho chiesto scusa per l'eccesso e ho cercato di defilarmi in fretta con un verbale da 80 euro di multa (?) ma sono rimasto invischiato in una discussione accesa e per me irreale. Come posso io difendermi, io che sono Romano Fenati e ogni volta che ne darò l‘occasione sarà colta al volo e non sarò mai più difendibile? #RomanoFenati".

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