LE PAGELLE DI PORTIMAO

Martin cambia i connotati al Mondiale. Acosta, il nuovo che avanza... e sorpassa

L'ordine d'arrivo del secondo appuntamento iridato e un paio di episodi controversi ridisegnano la classifica generale

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Martin cambia i connotati al Mondiale. Acosta, il nuovo che avanza... e sorpassa - foto 1
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JORGE MARTIN: VOTO 9,5 Rispetto al 2023, sembra aver affinato e spostato ancora più verso l'alto le sue inclinazioni. Siamo solo ad inizio stagione ma - as of Portimao - Jorge è adesso efficace nel GP full distance quanto nel formato Sprint, nel quale già la scorsa stagione non temeva rivali. La differenza è sostanziale, perché la domenica assegna punteggio pieno. Lo spagnolo scatta con la molla e fa la cosa giusta (ma tutt'altro che semplice): allungare quanto basta sul mucchio selvaggio al suo inseguimento e chiamarsi fuori dagli scontri più accesi che infatti mietono vittime. Vittoria nel GP del Portogallo e testa della classifica generale, una doppietta utile - quella di Martin - anche a replicare a un concorrente temibile in pista (presto nel cuore dei loro connazionali?) come l'emergente connazionale Acosta. Un rischio non da poco per Jorge che già di suo non scalda più di tanto gli appassionati di Barcelona, Jerez, Aragon e Valencia.

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ENEA BASTIANINI: VOTO 7

Solo di domenica. Pole position vanificata al sabato per l'errore nella procedura di lancio e viceversa massimizzata nel GP full distance. Bravo prima a non farsi condizionare più di tanto (un po' sì, per sua stessa ammissione) dall’inconveniente della vigilia per impostare una replica domenicale volitiva, respingendo le velleità del compagno di squadra Bagnaia. Abile poi a mettere sotto pressione Vinales, fino a farsi trovare pronto ad approfittare dei guai al cambio del pilota Aprilia. Tra tre settimane ad Austin - una delle due piste preferite - Enea è chiamato a puntellare il momento favorevole: è il passaggio-chiave della sua carriera nel team ufficiale Ducati, un vero e proprio punto di svolta.

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PEDRO ACOSTA: VOTO 9

Mette in pista una progressione verso le posizioni che contano riveduta e (buon per lui) corretta rispetto a quella sciagurata di Losail. Fa la differenza con la KTM rossa nei confronti di quelle ufficiali, poi infligge un sorpasso memorabile a Marc Marquez e si ripete con Bagnaia, dopo aver approfittato della strenua resistenza del campione in carica per studiarlo. Per non parlare del (sor)paso doble nei confronti degli "ufficiali" KTM Binder e Miller. Talento e umiltà, coraggio e intelligenza: Pedro è il nuovo che avanza... e sorpassa! Sull'altro piatto della bilancia c'è il rischio che le aspettative nei suoi confronti crescano ancora più rapidamente (troppo rapidamente?) rispetto alla sua curva di apprendimento: di moto, avversari e contesto. Roba da non sottostimare.

FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 5,5

Un fine settimana con le polveri bagnate sulla pista che lo ha visto vincitore nel 2023 e nel 2021. I conti non tornano e infatti gli costano un intero weekend giù dal podio (cosa alquanto rara per Pecco), la leadership nella classifica generale e pure il sorpasso (39 a 37 punti) da parte del compagno di colori Bastianini. Un passaggio a vuoto isolato oppure un campanello d'allarme? Ci sbilanciamo volentieri sulla prima ipotesi ma la parola torna subito (anzi tra tre settimane e questo non è bello per lui) alla pista: il Circuit Of The Americas di Austin, nello specifico.

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MARC MARQUEZ: VOTO 6,5

All'indomani del primo podio con Ducati dopo tanta Honda, il Cannibale carica a testa bassa e - al di là del nulla di fatto in Direzione Gara - innesca un patatrac interno (nel senso della Ducati factory e clienti) facilmente destinato ad aprire una problematica piuttosto complicata e pronta a riproporsi, vista la competitività di tutte le Ducati in pista tranne una. Ci sta anche che Marc bramasse di chiudere in crescendo un GP che lo aveva visto subire una discreta 'sverniciata' da parte del rookie fenomeno Acosta e che questa smania abbia precipitato una manovra che (lo ha detto lui stesso) il Cannibale avrebbe potuto rimandare di un giro o anche di due (in pratica fino all'ultimo).

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MAVERICK VINALES: VOTO 7

Covava forse l'idea di ripetere l'exploit di Sainz poche ore prima a Melbourne (vincere in condizioni fisiche lontane dalla perfezione) e in un certo senso ha addirittura anticipato l'impresa del connazionale ferrarista, vincendo la Sprint della vigilia. Problema al cambio nel finale del GP a parte, Maverick ha surclassato a Portimao il compagno di squadra (un irriconoscibile ALEIX ESPARGARÒ: VOTO 4) ma è anche vero che siamo alle solite: va bene gli acuti, ma si tratta di trovare una continuità apprezzabile, unica via maestra per scalare i quartieri alti del ranking.

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BRAD BINDER e JACK MILLER: VOTO 5 

Tempi duri per la coppia "overseas" del team ufficiale KTM, visto che entrambi sono stati infilzati senza tanti complimenti nello spazio di poche curve dalla KTM rossa di Acosta. Le performances del rookie fenomeno spagnolo potrebbero a stretto giro... di pista mettere in crisi i piani e le priorità della della Casa di Mattighofen che però non si fascia la testa. Ci mancherebbe altro, con tre moto nella top five a mettere il sale sulla coda delle Ducati (VOTO 8 a KTM).  

 

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