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Iannone: "La mia innocenza riconosciuta è una vittoria"

Il pilota dell'Aprilia: "Il mio periodo più buio". Da Noale annunciano battaglia al Tas

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"La posso considerare come una sconfitta-vittoria: mi dispiace per la sospensione, ma la mia innocenza riconosciuta è un grande successo. Poteva andare peggio...". Questo il commento a caldo di Andrea Iannone dopo la sospensione di 18 mesi dalle corse. Il pilota Aprilia vuole ripartire presto e spera ancora nel ricorso al Tas: "E' stato il mio periodo più buio, ho pensato di tutto e ho fatto il possibile per dimostrare la mia innocenza".

C'è molto rammarico per il numero 29: "Sono il primo caso di sospensione per contaminazione alimentare. Nessuno di noi sa con certezza cosa mangia. C’è incongruenza fra il regolamento e la vita reale. L’obiettivo ora è tornare in moto il più velocemente possibile"

L'AVVOCATO DE RENSIS: "FIDUCIA CHE IL TAS POSSA RIPORTARE TOTALE GIUSTIZIA"
"Un atleta deve andare con i chimici per esaminare la carne? I giudici ci hanno dato ragione ma al tempo stesso condannato. Siamo comunque soddisfatti perché è stata riconosciuta la contaminazione alimentare". Così Antonio De Rensis, avvocato di Andrea Iannone, commenta la sentenza.. "Quante possibilità ci possono essere di convertire la sentenza in assoluzione? La contaminazione alimentare viene utilizzata come elemento discriminante per il proscioglimento al Tas. E molti atleti hanno raggiunto questo risultato", ha aggiunto a Sky. "Da un lato c'è la grande soddisfazione perché le nostre tesi sono state accolte. Adesso dobbiamo ragionare e capire come si fa a capire che una carne e' contaminata. Se frequento un usuale dopato e' un conto, ma se vado in un ristorante devo portarmi i chimici? Abbiamo fiducia che il Tas possa riportare la totale giustizia in questa vicenda", ha concluso.

IL COMUNICATO APRILIA
Aprila Racing prende atto del provvedimento FIM che infligge diciotto mesi di squalifica al pilota Andrea Iannone.

Da una prima analisi della sentenza si rileva con soddisfazione come sia stata riconosciuta la totale assenza di dolo e la accidentalità della assunzione di steroidi ammettendo, di fatto, la tesi della contaminazione alimentare, fatto mai accaduto prima. Questo scenario apre nuove possibilità di appello per Andrea Iannone ma rimane lo sconcerto per una pena del tutto incoerente con la ricostruzione contenuta nella sentenza stessa che riconosce nei fatti, pur non assolvendolo, l’innocenza di Andrea Iannone.

Nel rispetto dei valori sportivi che da sempre ispirano la sua attività e che non prevedono alcuna tolleranza verso pratiche vietate dai regolamenti, Aprilia Racing ha sempre ribadito la piena fiducia nel suo pilota, lo fa con nuova forza dopo questa sentenza e lo sosterrà nel suo ricorso al TAS.

Poi è arrivato anche il commento di Massimo Rivola, ad di Aprilia Racing: "La sentenza ci lascia sconcertati per la pena inflitta ad Andrea ma anche molto soddisfatti nelle sue motivazioni. I giudici hanno riconosciuto la totale buona fede di Andrea e la inconsapevolezza nella assunzione confermando la tesi della contaminazione alimentare. Per questo la pena inflitta non ha alcun senso, alla luce delle motivazioni scritte dagli stessi giudici Andrea avrebbe dovuto essere assolto, come sempre è capitato agli altri atleti contaminati, ma questo quadro ci lascia tante speranze per il ricorso che auspichiamo sia molto veloce. Rivogliamo Andrea in sella alla sua Aprilia RS-GP, saremo al suo fianco fino alla fine di questa vicenda e lo sosterremo nel suo appello”.

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