MOTOGP

Cinque Gran Premi per una corona: quattro candidati al titolo, un nugolo di "arbitri" della sfida

Parte dal Gran Premio di Aragona la volata finale di una stagione MotoGP senza un vero padrone e destinata ad essere risolta dagli episodi.

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Cinque Gran Premi alla conclusione di un Motomondiale più che mai a "trazione iberica": due tappe nella Motorland di Aragon, due sul cicruito-salotto di Valencia e poi l'inedita Portimao in Portogallo. Sono quattro i piloti pronti a darsi battaglia da qui al 22 novembre ed a fare la differenza potrebbe essere la caccia al primo successo di chi non ha ancora saputo cogliere l'occasione di "massimizzare" l'assenza del cannibale Marc Marquez.

La voglia di mettere a segno la prima vittoria in MotoGP sarà il fattore determinante delle chances iridate di Joan Mir. Del poker di piloti che occupa la parte altissima della generale, il catalano è l'unico a non avere ancora messo a  segno la prima affermazione stagionale, anzi la prima in assoluta nella MotoGP. Con 105 punti al suo attivo, Mir è il più diretto inseguitore di Fabio Quartararo (115 punti, autore della doppietta di inizio campionato a Jerez e poi primo a Barcelona) e precede Andrea Dovizioso e Maverick Vinales che inseguono a quota 97 e 96 ed hanno vinto quest'anno rispettivamente gara uno di Spielberg (GP d'Austria) e gara-due di Misano (GP dell'Emilia-Romagna). Mir ha più volte sfiorato il successo, fermandosi ben tre volte al secondo gradino del podio e, pur avendo un po' rovinato con la prestazione "annacquata" di Le Mans la sua impressionante media-punti da Ferragosto in avanti, resta il rivale più minaccioso di Quartararo. La fame di vittoria (e la capacità di gestirne gli eccessi) farà la differenza nelle sue possibilità di laurearsi campione del mondo. Perchè, a questo punto di una stagione così equilibrata, il singolo successo non non sarà mai determinante (in positivo) quanto - in negativo - una domenica chiusa a zero punti. 

Il fattore-vittoria potrebbe essere decisivo - nella caccia al titolo dei primi quattro - anche per... conto terzi. Sono diversi i possibili "arbitri" di un Mondiale che ha distribuito tra sette piloti la vittoria nei nove GP fin qui disputati, con il solo Quartararo in grado di fare il bis (anzi, appunto, il tris). Nella top ten della generale Jack Miller con la Ducati Pramac e Pol Espargarò con la KTM Factory e Takaaki Nakagami con la Honda LCR. Maggiori le chances di vittoria dello spagnolo e quelle dell'australiano (terzo un anno fa nel GP di Aragona alle spalle del grande assente Marc Marquez e del compagno di marca Dovizioso), anche se il regolarissimo giapponese - e proprio per questo addirittura quinto della generale - è l'unico pilota fin qui in grado di andare a punti in ogni singolo GP ma non è ancora riuscito a salire sul podio, sfiorandolo solo (quarto al traguardo) nel GP dell'Andalusia di Jerez de la Frontera. La vittoria in una delle cinque tappe che mancano all'epilogo della stagione resta naturalmente nelle possibilità di Valentino Rossi (sarebbe il sospiratissimo 200esimo podio) ed in quelle di Alex Rins che con la bella - anche se sfortunata  - prestazione di Le Mans ha iniziato a risollevare le sorti di una stagione fin qui nettamente al di sotto delle attese, in maniera inversamente proporzionale all'ascesa del compagno di squadra Mir.

 

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