IL COLPO

Salernitana, Ribery: "Non sono qui per i soldi, uniti possiamo salvarci"

"Ho trovato una passione incredibile. Mi sento bene e voglio dare il massimo"

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L'avventura di Franck Ribéry in Serie A continua con la maglia della Salernitana. "A Salerno ho sentito una passione incredibile e io sono un po' così - ha spiegato il campione francese dopo l'accoglienza da star all'Arechi -. E' per questo che sono venuto qui". "Sono contento della mia nuova squadra, sono qui per portare la mia esperienza e aiutare i compagni - ha aggiunto -. Il nostro obiettivo è la salvezza. Col collettivo possiamo farcela".

photo_ianuale/instagram

"Mi sento bene e ho ancora molto da dimostrare. Non sono qui solo per divertirmi, ma per dare il mio contributo e vincere - ha continuato Ribery -. La Serie A è un campionato difficile e devo trovare il più rapidamente il mio ritmo allenandomi con la squadra". "Spero di scendere in campo il più presto possibile - ha spiegato -. Già da domani inizierò ad allenarmi. Ho già parlato con i preparatori fisici".

"Io come Maradona a Napoli? Beh, Diego ha fatto una carriera incredibile. Io sono qui per fare il mio lavoro e il mio massimo - ha proseguito il francese -. Io faccio tutto per i compagni e i tifosi. E' la mia mentalità. Ora mi serve solo un po' di tempo".

"L'età? L'esperienza serve e può essere utile per aiutare i giovani. A me piace allenarmi con la squadra ed essere utile a tutti", ha aggiunto Ribery. "Ho sentito un grande affetto dei dirigenti della Salernitana durante i primi contatti e anche dei tifosi sui social - ha continuato -. E' stato incredibile. E' un'emozione che non si può dimenticare nonostante io abbia vinto tanti trofei importanti". 

"La salvezza? Non conosco ancora bene la squadra, ma piano piano riuscirò a capire come aiutare la squadra. La comunicazione sarà importante per raggiungere l'obiettivo - ha spiegato ancora l'attaccante -. Dobbiamo creare un gruppo forte nello spogliatoio. Quando c'è una squadra unita che lotta tutta insieme a testa alta, c'è tutto". 

"Io vivo per il calcio, non per i soldi. Altrimenti non sarei qui... - ha concluso -. E' stato importante anche il confronto con la mia famiglia". 

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