Il Parma, eventualmente, al posto di Chivu si vuole affidare a un altro giovane allenatore: i nomi sono quelli dei due ex campioni del mondo del 2006
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L'Inter ha deciso di virare su Cristian Chivu dopo il no ricevuto dal Como per Fabregas. Il rumeno era in trattativa per il rinnovo con gli emiliani dopo la salvezza raggiunta da subentrato. Tutto è cambiato con la chiamata dei nerazzurri, dove ha giocato 7 anni e allenato per svariate stagioni nelle giovanili fino alla Primavera con cui ha vinto il campionato 2021-2022. La società nerazzurra ha ricevuto l'autorizzazione dai gialloblù per contattare Chivu. L'amministratore delegato del Parma Federico Cherubini e Krause sono costretti a individuare l'eventuale sostituto. Il Presidente è atteso in città per partecipare al sorteggio dei calendari della Serie A 2025/2026 in programma al Teatro Regio nella giornata di venerdì 6 giugno.
I profili individuati dal Parma sono sulla stessa linea di Chivu: giovane, affamato e che sappia far crescere giovani talenti (i ducali hanno la rosa più giovane della Serie A). Queste caratteristiche, secondo Sky Sport, corrispondono ai nomi di due ex campioni del Mondo nel 2006, ovvero Daniele De Rossi e Alberto Gilardino. "Capitan futuro" vuole dimostrare le sue qualità dopo l'inaspettato esonero nella Roma all'inizio della scorsa stagione. Stesse ambizioni dell'ex attaccante, che è stato mandato via al Genoa a stagione in corso. Gila è tra i primissimi nella rosa dei candidati anche del Pisa. Per lui sarebbe un ritorno a Parma, visto che al "Tardini" è sbocciato da giocatore: in 3 stagioni ha giocato 116 partite segnando 56 gol. Nel 2003-2004 realizzò 23 gol trascinando la squadra di Prandelli a sfiorare la qualificazione in Champions League. Nell'annata successiva, l'ultima a Parma, contribuì al percorso in Coppa Uefa che si fermò solo ai quarti di finale e siglò un gol nel ritorno vinto dello spareggio-salvezza contro il Bologna. Proprio le prestazioni in Emilia lo portarono alla convocazione nella Nazionale allenata in quel momento da Marcello Lippi.