Napoli, scoppia il caso Insigne

Da Higuain a Insigne. L'estate dei tifosi napoletani non riesce davvero a trovare pace nonostante i risultati confortanti della squadra nelle amichevoli pre-campionato e le prestazioni monstre di Manolo Gabbiadini. Fatto sta che al popolo azzurro, ancora impegnato a digerire il boccone amaro dell'addio del Pipita, potrebbe toccare un altro piatto indigesto. L'agente di Insigne ha infacci chiarito che "il percorso di Lorenzo a Napoli può finire".

La bomba è esplosa nel corso di un'intervista a Radio Crc, ma qualche dissapore era nell'aria da tempo. Eccolo il punto della questione, stando almeno alle parole di Fabio Andreotti, procuratore, appunto, del piccolo attaccante azzurro: "De Laurentiis ha sempre decantato Lorenzo come il Totti di Napoli e nell’ultimo incontro non ci sono piaciute certe risposte - ha spiegato -. Il Napoli non vuole cedere Lorenzo, ma il contratto che ci offrono non ci soddisfa perché abbiamo proposte migliori. Sono tre i club, sono tra i più ricchi d’Europa, che vogliono Lorenzo e Giuntoli lo sa da aprile. Il Napoli ha detto no e Insigne era contento, ma quando poi quando siamo stati a colloquio con De Laurentiis non ci sono piaciute certe risposte. Il cuore di Lorenzo vuole Napoli, ma abbiamo preso coscienza che il suo percorso a Napoli può finire”.

Il che, sempre senza dimenticare la "strategia" che accompagna rinnovi o ritocchini contrattuali, è ovvio che non possa non far scattare l'allarme in casa Napoli. Insigne non si sente evidentemente al centro del progetto o, almeno, ritiene di non essere considerato al centro del Napoli di oggi e di domani. E le offerte per lui, come detto, non mancano. Resta ovviamente da sentire l'altra campana, il che tradotto fa Aurelio De Laurentiis, un "cliente" complicato per qualunque procuratore e qualunque potenziale acquirente. Per informazioni, per dirne una, chiedere al Chelsea, al disperato inseguimento di Koulibaly per il quale il presidente azzurro ha rifiutato la bellezza di 50 milioni.