Milan, missione attaccante: tutti i nomi sul taccuino di Tare

Agosto, mese caldo per l'attaccante del Milan. Trenta giorni di fuoco in cui Tare dovrà portare un altro centravanti in rossonero, come alternativa a Gimenez o addirittura come prima scelta. I nomi che circolavano a luglio, da Gyokeres fino a David e Retegui, sono tutti sfumati e ora la rosa dei pretendenti si sta sfoltendo e il tempo stringe. Tra voci e suggestioni, i profili che potrebbero fare al caso del Milan spaziano da Darwin Nunez a Vlahovic, da Gonçalo Ramos a Hojlund, ognuno con i propri nodi da sciogliere.

Tutte trattative complicate, a Milanello si sta già vagliando la possibilità di un colpo last minute da parte di Tare, magari a prezzo di saldo sul finire del mercato e magari in prestito con diritto di riscatto. Darwin Nunez, che a Liverpool potrebbe faticare a trovare spazio dopo gli arrivi di Wirtz, Frimpong ed Ekitikè e l'imminente ingaggio di Isak, costa tantissimo sia come cartellino che come stipendio (circa 5 milioni netti). Due anni fa i Reds hanno speso 120 milioni per l'uruguaiano e non hanno intenzione di svenderlo, soprattutto visto il recente interessamento dell'Al Hilal che potrebbe soddisfare qualsiasi richiesta del club inglese. 

Un'idea è anche Hojlund del Manchester United, anche se due giorni fa è arrivata la doccia fredda dalle dichiarazioni dello stesso attaccante danese: "Voglio restare in Premier League e giocarmi il posto". Da qui a fine mese però può succedere di tutto, soprattutto se l'ex Atalanta dovesse rendersi conto di avere poco spazio. Più accessibile invece, al momento, la pista Gonçalo Ramos, attaccante del Psg sempre utilizzato come rincalzo da Luis Enrique e desideroso di figurare da protagonista in un top club europeo.

E poi, sullo sfondo, il solito Vlahovic, in uscita dalla Juventus, ma a segno con la Signora in amichevole. Il nodo ingaggio resta difficile da sciogliere, con 12 milioni l'anno che il Milan non ha alcuna intenzione di versare al serbo. Più facile trovare un accordo con la Juventus, che pur di non farsi scappare il giocatore a zero (scade nel 2026) è disposta ad incassare "pochi ma buoni" milioni. Trenta giorni di fuoco, l'orchestra di Tare ha già iniziato a suonare il valzer delle punte.