Il retroscena: Milinkovic Savic "milanista" per una notte

Il Corriere rivela l'offerta monstre dei rossoneri a Lotito. E...

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E' stato quasi milanista per una notte, dentro la notizia più clamorosa e in certo modo controversa della storia del calciomercato. Milinkovic-Savic e il Milan si troveranno domenica all'Olimpico, da avversari, in una di quelle partite che nell'arco di una stagione valgono più che doppio. C'è di mezzo un pezzo importante di corsa Champions ma, prima ancora, c'è l'onda lunga di una trattativa di mezza estate che sui social era una certezza e sui giornali qualcosa di simile a una bufala. Per questo stupisce in parte e in parte no quanto scrive oggi il Corriere della Sera. Citiamo: "Nella notte tra il 16 e il 17 agosto nella casa di Cortina del presidente della Lazio - racconta la collega Monica Colombo -, trillò il telefono... Trasecolò quando da Milano gli venne formulata la proposta per strappare il centrocampista che Leonardo pochi giorni prima aveva definito 'un sogno non per noi'. Il Milan del nuovo corso mise sul piatto 30 milioni per il prestito e 90 per il riscatto".

Racconta ancora il Corriere della Sera, che "il patron biancoceleste barcollò ma poi con la chiusura della finestra di mercato prevista per l'indomani non ebbe il coraggio di tradire il patto siglato con Inzaghi".

Insomma, l'offerta "che nessuno avrebbe rifiutato" della quale Lotito parlò settimane dopo era proprio questa. Del Milan e di nessun altro. Non il Psg, non il Real, ma il Milan. Come si diceva sui social e come si negava altrove. E poco importa, adesso, capire se il numero uno della Lazio farebbe nuovamente la medesima scelta o se le prestazioni non eccelse di Milinkovic di questa prima parte di campionato abbiano consigliato un pentimento. Perché il serbo continua a essere il centro di gravità di chiunque voglia alzare l'asticella in mezzo al campo. Sempre il Milan, ovviamente, appesantito non si sa ancora quanto dalla decisione Uefa sul Fair Play. Ma anche l'Inter, perché Marotta, che già pensava a Milinkovic quando era alla Juve, si è portato questo sogno fin sotto le porte di Appiano. Con una certezza: quei 30+90 restano la base. Almeno oggi e chissà per quanto.

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