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VERSO LA SUPERCOPPA

Dalla sindrome da neo-promosse al percorso netto con le big: ecco perché il Milan può concedere il bis

Tre sfide in campionato e tre vittorie, con un solo gol subito: pregi e difetti della banda di Allegri in vista del Napoli

di Alessandro Franchetti
17 Dic 2025 - 09:12

Atterrato a Riad, dove domani affronterà il Napoli in semifinale, il Milan può dare ufficialmente il via alla missione Supercoppa, competizione che giocherà da detentore dopo il successo in finale, un anno fa e con la nuova guida di Sergio Conceiçao, contro l'Inter. Già, ma come arrivano i rossoneri all'appuntamento con il primo, potenziale, trofeo della stagione? 

Rosa corta - Gli uomini a disposizione di Massimiliano Allegri per, sperano i rossoneri, il doppio, ravvicinato impegno, sono pochini e nemmeno in grande condizione fisica. Gimenez, che sarà tra l'altro operato alla caviglia, è rimasto a Milano, così come non è per il momento partito per Riad nemmeno Matteo Gabbia, finito ko contro il Sassuolo ed eventualmente recuperabile solo per la finale. Sono con il resto della squadra Fofana e Leao, ma entrambi non sono al meglio e difficilmente partiranno titolari contro il Napoli. La formazione che affronterà i campioni d'Italia è quindi praticamente scontata, con De Winter a prendere il posto di Gabbia al centro della difesa e Loftus-Cheek ad agire nuovamente da mezzala alla destra di Modric. In attacco sarà ancora Nkunku il centravanti.

La certezza Pulisic e il record con le big - A voler guardare il bicchiere mezzo pieno ci sono due dati significativi. Il primo: Pulisic, già decisivo un anno fa nel trionfo con una rete alla Juve e una all'Inter, ha saputo mettere in grande difficoltà il Napoli anche in campionato e continua a essere il centro di gravità attorno al quale il Milan sa dare imprevedibilità alla sua manovra offensiva. Il secondo riguarda invece lo score dei rossoneri contro le grandi: in stagione Allegri ha già battuto, oltre alla Roma, tutte le protagoniste di questa Supercoppa: 2-1 contro il Napoli con una mezzora buona giocata in dieci, 1-0 al Bologna, 1-0 all'Inter. La formula blocco basso e ripartenza, naturale contro squadre portate a offendere, sembra ideale per questo Milan e riducono, paradossalmente, le sofferenze in fase difensiva. Il solo gol subito nei tre scontri diretti lo dimostra

L'assenza di centravanti e l'enigma Leao - Gimenez, nonostante prove non proprio brillanti, resta un'assenza importante, perché Allegri non ha in rosa un centravanti in grado di tenere palla e far salire la squadra. Nkunku ha fatto passi avanti nelle ultime partite, specie quando è arretrato a raccogliere l'invito dei compagni, e sa lasciare spazio a Pulisic, ma difficilmente Conte, già scottato in campionato, lascerà ancora spazio tra le linee ai rossoneri. A far saltare il banco potrebbe e dovrebbe essere Leao, ma quanti minuti ha nelle gambe il portoghese? A questa enorme incognita va aggiunta l'assenza, almeno dall'inizio, di Fofana: senza di lui, la mediana perde parecchio in fase difensiva e anche per questo le prestazioni di Modric sono state, nelle ultime partita, in evidente calo. Ultimo appunto: salvo il pareggio di Torino contro la Juve, tra l'altro sbagliando un rigore con Pulisic, il Milan ha sì vinto tutti i confronti con le big del nostro campionato, ma ha perso l'unica partita da dentro o fuori a Roma, in Coppa Italia, contro la Lazio. Attenzione, quindi, perché contro il Napoli sarà già durissima.