Higuain-Morata: ecco come e perché si può fare lo scambio

Dal Pipita e da Sarri arrivano segnali chiari, il Milan può fare una doppietta spagnola con Fabregas

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Ci sono delle operazioni di mercato che vanno avanti anche senza incontri, senza riunioni, senza che la trattativa vera e propria venga timbrata con una cena o una stretta di mano. Higuain al Chelsea e Morata al Milan. Sembrava un delirio prenatalizio, sembrava che niente potesse mettersi in movimento per arrivare a questa soluzione. Poi si è ribaltato tutto e adesso si aspetta solo che le due parti si trovino con la benedizione della Juventus, che non ha nulla in contrario a questa soluzione, perché Higuain magari è più pericoloso nel Milan che nel Chelsea (non impegnato in Champions League) e perché comunque il Chelsea sicuramente metterebbe in atto il riscatto, sul quale il Milan ha sempre più dubbi pur consapevole dell'investimento pesante (18 milioni) fatto per il prestito. 

La situazione è sotto gli occhi di tutti. Il Pipita ha collezionato 9 partite consecutive senza gol, ha un atteggiamento in campo che sembra improntato al continuo disagio. Un elemento avulso rispetto al resto della squadra, poco collaborativo con i compagni che diventano bersagli dei suoi improperi. Ha scritta in faccia la sua voglia di andare via. Ma forse non tutti hanno ben presente la situazione di Morata al Chelsea. La sua ultima apparizione in Premier League risale al 5 dicembre, 65 minuti giocati contro il Wolverhampton. Da allora, quattro partite in cui lo spagnolo non ha nemmeno indossato i panni del calciatore. Nel frattempo, solo un tempo giocato nell'inutile 2-2 di Europa League contro gli ungheresi del Vidi. Se a Milano è il giocatore che lancia messaggi inequivocabili di insoddisfazione, a Londra è l'allenatore, Maurizio Sarri, a voler far capire quanto poco si fidi del giocatore che ha a disposizione. 


Detto così sempre tutto troppo facile. C'è però tutta la burocrazia da sbrigare. E ci sono alcune regole non scritte che vanno leggermente aggirate. Tanto per cominciare, il Chelsea non investe mai su giocatori superiori ai 30 anni, o comunque non investe con contratti pluriennali. Vale la pena ricordare che il Pipita è in prestito al Milan fino alla fine della stagione, che ha un diritto di riscatto fissato a 36 milioni e che con la Juventus, squadra proprietaria del cartellino, ha un contratto fino al 2021. In rossonero guadagna 9,5 milioni, ossia 1,5 milioni in più del precedente stipendio in bianconero. Morata ha una situazione contrattuale più lineare, guadagna 9 milioni ed è vincolato fino al 2022 con i Blues. Per poter realizzare questo scambio già a gennaio, tecnicamente il Milan dovrebbe girare il suo prestito al Chelsea in cambio del prestito di Morata. Poi il Chelsea dovrebbe fissare un nuovo diritto di riscatto con la Juventus. A sua volta, il Milan dovrebbe fissare il diritto di riscatto per Morata, che viene valutato sui 70 milioni. Tutto questo per dire che la volontà di arrivare a questa soluzione esiste, ma il lavoro da fare non è poco. 


C'è un'ulteriore chiave di lettura che potrebbe sbloccare tutto ed è un affare parallelo su Cesc Fabregas. Il Milan, non è un mistero, lo sta corteggiando da tempo. Il Chelsea non lo vuol lasciar partire gratis e ha alimentato una concorrenza del Paris Saint Germain che in realtà si sta dissolvendo grazie alla trattativa che sta portando Aaron Ramsey dall'Arsenal al Psg. Il Milan rimane l'unico club interessato a un giocatore che Sarri palesemente non vuole più, avendolo utilizzato per 153 minuti negli ultimi due mesi di Premier League. Adesso bisogna passare alle vie di fatto.

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