FORMULA E

Porsche, Envision e Jaguar: squadre in altalena al via del Mondiale in Messico

La decima stagione è scattata con una gara all'insegna della disparità di performance tra compagni di squadra  

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Porsche, Envision e Jaguar: squadre in altalena al via del Mondiale in Messico - foto 1
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Alla prima del Mondiale di Formula E in Messico ha largamente fatto difetto la suspense ma gli spunti intriganti non sono certo mancati, ad iniziare dal confronto interno tra i piloti di alcune delle squadre più attese, in un paio di casi all'insegna degli equilibri parecchio traballanti, soprattutto in prospettiva. Neanche tanto a lungo termine, visto che la decima stagione del Mondiale elettrico, prima della inopportuna pausa provocata dalla cancellazione di Hyderabad, prevede il doppio appuntamento di fine gennaio a Diriyah (Arabia Saudita), dove sono in programma il secondo e il terzo round. Con un calendario da sedici tappe in poco più di sei mesi, nessuno dei candidati al titolo può sferrare il colpo del ko in tempi brevi. Nemmeno Pascal Wehrlein che ha iniziato il 2024 con l'uno-due di Città del Messico: pole position e vittoria in nome e per conto della Porsche. Nel garage del cavallino di Stoccarda festeggiano tutti quanti ad eccezione di Antonio Félix Da Costa: "missing" a tutti gli effetti.

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Campione del mondo nell'anomala stagione 2020, pesantemente segnata dalla pandemia, il portoghese ha clamorosamente steccato nella megalapoli centroamericana, con una performance inconsistente in qualifica e disastrosa in una gara chiusa molto presto causa contatto con Nico Muller (ABT Cupra). Antonio non è però stato uno dei veterani del Mondiale a rendersi protagonista (si fa per dire) di un avvio in salita. Due i casi più eclatanti e bisognosi di rapida verifica a Diriyah: quello della Jaguar e quello di Andretti (nel senso del team).

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In arrivo da Envision, Nick Cassidy è entrato nel team TCS Jaguar con la delicatezza... di un elefante nella classica cristalleria, mettendo subito in dubbio la leadership del "padrone di casa" e suo connazionale Mitch Evans. Il confronto tra i due kiwi è stato... interessante a livello di atteggiamento, più che di performance e posizione al traguardo ed è attesa a puntate parecchio pepate. Questo è già evidente e a beneficiarne potrebbe essere la diretta concorrenza. In fondo alla Jaguar ci sono abituati, visto che non è che tra Evans e Sam Bird nel 2023 i rapporti fossero così idilliaci, con un paio di episodi controversi tra i due, a tutto vantaggio dei loro avversari. Si punta di nuovo tutto sul confronto virtuoso tra compagni di squadra per provare ad alzare l'asticella, un po' come capitava in Formula Uno molti anni fa alla Williams. Funzionerà, questa volta? È ancora presto per dirlo.

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Molto diverso il caso di Andretti Formula E: della... Avalanche del 2023 si sono perse le tracce: il campione in carica Jake Dennis è sembrato piuttosto inefficace, nonostante sia lui che il francese Norman Nato possano disporre del powertrain Porsche, vale a dire quello che va per la maggiore, seguito da vicino da quello Jaguar che - oltre al team ufficiale - equipaggia anche le GEN3 di Envision, campione team lo scorso anno.

Dennis ha faticato a mettersi in luce ma soprattutto non è riuscito a fare alcun tipo di differenza con il suo nuovo compagno di colori: settima fila per entrambi in prova (con Norman all'interno), ultime due caselle della top ten davanti alla bandiera a scacchi, in questo caso a ordine invertito rispetto allo schieramenti di partenza. Prestazioni molto simili, probabilmente segnale di un limite tecnico legato alle caratteristiche del circuito: una sorta di "stallo alla messicana", se volete.Difficile da spiegare altrimenti, visto che Dennis un anno fa sul tracciato dell'Autodromo Hermanos Rodriguez aveva dominato, lanciando la sua campagna iridata.

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Chiudiamo con Envision: anche in questo caso la "forbice prestazionale" tra Sebastien Buemi e il "cavallo di ritorno" Robin Frijns (già con Envision dal 2018 al 2022) è stata piuttosto ampia. Il veterano elvetico (uno dei "centenari" del Mondiale) per poco a Città del Messico non riscrive la storia. Vincendo il primo E-Prix stagionale il campione della Season 2 (2015-2016) avrebbe messo a segno la sua quattordicesima vittoria, abbandonando la compagnia di Lucas Di Grassi. La superiore forma di Wehrlein glielo ha impedito ma Seb ha messo subito in chiaro le proprie intenzioni nei confronti del nuovo compagno di squadra Robin Frijns che ha invece dovuto abbandonare a un terzo della distanza, impattando (per fortuna senza conseguenze fisiche) contro le barriere e provocando l'ingresso in pista della Safety Car. Più che mai.... Messico e nuvole per il trentaduenne pilota di Maastricht che dodici mesi fa da queste parti si era fratturato un polso in un incidente nei primi giri della sua gara d'esordio con il team ABT Cupra.

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