FORMULA 1

Verstappen, le mani sul Mondiale: Mercedes e Ferrari guastafeste?

Il campione olandese insegue la sua prima vittoria sul circuito di casa Honda.

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Nella continua alternanza tra circuiti "old school" e cosiddetti "tilkodromi" che ci separano dal capolinea del Mondiale, quello di Suzuka (che appartiene alla prima categoria) rappresenta per Max Verstappen un'occasione... imperdibile di mettere sotto chiave il suo secondo titolo in una location che sa appunto di storia delle corse ma che - al tempo stesso - non incorona più un campione del mondo dai tempi (era il 2011) del secondo titolo by Sebastian Vettel e Red Bull, tra l'altro era domenica 9 ottobre, come quest'anno! Il "bello" è che nell'albo d'oro del GP del Giappone (che torna in scena dopo tre anni, è utile ricordarlo) gli ultimi successi delle Lattine Volanti risalgono proprio ai primi anni Dieci di questo secolo. In mezzo, un convincente sei a zero Mercedes nei confronti dell'intera concorrenza, Ferrari compresa. 

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Sul circuito di proprietà della Honda (che sull'asfalto amico non vince da trentuno anni) , la Scuderia di Maranello non centra più il bersaglio grosso dal 2004, ultimo episodio di una cinquina consecutiva: quattro successi per Michael Schumacher, uno per Rubens Barrichello. Proporzione... classica tra il tedesco ed il brasiliano, oltre che "format" imitato in tempi più recenti dalla Mercedes: sei centri consecutivi dal 2014 al 2019, all'alba - e poi oltre - dell'era ibrida del Mondiale: quattro vittorie di Lewis Hamilton, una per Nico Rosberg (al solito nel suo anno di grazia 2016) ed una per Valtteri Bottas nel 2019, edizione più recente del GP del Giappone, quando la Casa di Stoccarda si aggiudicò anche il titolo Costruttori.

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E se il finlandese di Alfa Romeo Sauber ha oggettivamente zero chances (in condizioni ideali) di riprendere il filo del discorso giapponese del Mondiale dal gradino più alto del podio, ne hanno parecchie in più Hamilton e il suo compagno di squadra "stellato" George Russell. Stellato ma non troppo, visto che il pilota di King's Lynn lo scorso weekend a Singapore ha solo per la seconda volta (dopo Silverstone) sporcato il suo per il resto impeccabile ruolino di marcia 2022.

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Mercedes guastafeste mondiali, insomma? Le Frecce d'Argento e le Rosse di Maranello puntano a togliere un po' di lustro alla eventuale festa iridata del binomio Verstappen-Red Bull, dopo che la FIA non ha voluto infierire sull'andamento del weeken, rimandano alla prossima settimana la verità sul caso Budget Cap.

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Di riflesso intanto Honda potrebbe a sua volta festeggiare il ritorno al successo sulla pista di casa a trentuno anni (come dicevamo) dalla vittoria di Gerhard Berger con la McLaren spinta dal V12 Honda, grazie al "prego, s'accomodi" all'ultima curva dell'ultimo giro da partedi Ayrton Senna, nel giorno della sua terza ed ultima incoronazione iridata. Un ritorno al successo comunque sottotraccia, clandestino, imperfetto (chiamatelo come preferite), visto che la power unit giapponese attualmente montata sulla Red Bull (che all'epoca delle vittorie con Vettel era motorizzata Renault) è stata ribattezzata "Red Bull Powertrains" e come tale figura nelle statistiche.

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Chiudiamo con lo score giapponese del quasi campione Verstappen che a Suzuka ha esordito con un nono posto nel 2015 sulla Toro Rosso, per poi infilare due secondi posti ed un terzo dal 2016 al 2018 con la Red Bull e un solo DNF tre anni fa.

 

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